Al Nazionale (08.00-13.00 e 15.00-19.00), in agenda vi sono parecchi temi: un dibattito d'attualità sulle misure urgenti contro la criminalità transfrontaliera, l'equità fiscale delle coppie e delle famiglie, la legge sul contratto d'assicurazione (a livello di divergenze), la modifica della legge sul servizio civile, nonché l'acquisto di nuovi aerei da combattimento (pure a livello di divergenze).
La seduta odierna inizierà a Camere riunite: l'Assemblea federale è chiamata a eleggere il presidente e il vicepresidente del Tribunale penale federale per il periodo 2020-2021, due giudici non di carriera del Tribunale federale, un membro del Tribunale amministrativo federale nonché a rinnovare integralmente il Tribunale militare di cassazione per il periodo 2020-2023.
Alla Camera dei cantoni il piatto forte del giorno è costituito - come detto - dall'iniziativa popolare a favore di multinazionali responsabili. I "senatori" dovranno decidersi su come intendono affrontare il testo. Sollecitata a riesaminare il proprio controprogetto indiretto, la Commissione degli affari giuridici degli Stati ha ribadito, anche se di misura, le sue proposte originarie.
Il dossier era già stato sottoposto ai "senatori" alla fine di settembre, ma la maggioranza si era rifiutata di discuterlo, preferendo rinviare il progetto in commissione per un riesame alla luce anche delle proposte annunciate dal Consiglio federale.
Il rinvio ha impedito alla Camera dei Cantoni di affrontare il controprogetto prima della fine della legislatura. I promotori dell'iniziativa, irritati da questa decisione, avevano rinfacciato al Consiglio degli Stati di essersi piegati al volere della lobby e denunciato una manovra tattica in vista delle elezioni federali di ottobre.
L'iniziativa, sostenuta da numerose organizzazioni, mira a obbligare le imprese con sede in Svizzera a verificare regolarmente le conseguenze delle rispettive attività sui diritti umani e sull'ambiente, sia nella Confederazione sia, soprattutto, all'estero. Le società che non dovessero ottemperare a quest'obbligo andrebbero ritenute responsabili dei danni causati, anche da parte di società che controllano senza partecipare direttamente alle attività incriminate.
La Camera del popolo è invece chiamata ad esprimersi sulla Legge concernente l'imposta federale diretta e in particolare sull'imposizione delle coppie e delle famiglie. La Commissione dell'economia e dei tributi del Nazionale è unanime nel ritenere che la "penalizzazione del matrimonio" debba essere eliminata. Tuttavia, seppur con una maggioranza risicata (13 voti contro 12), reputa che il progetto del governo non tenga conto dell'evoluzione della società e vada pertanto rispedito al mittente, come proposto dagli Stati.
Secondo la maggioranza il testo tende a cristallizzare il sistema in vigore. Si dovrebbe invece instaurare la parità di trattamento dei contribuenti indipendentemente dal loro stato civile. A tal fine non basta eliminare la "penalizzazione del matrimonio", ma bisogna anche istituire un regime fiscale complessivamente equo grazie ad eventuali modelli alternativi.
Secondo la minoranza, invece, anziché limitarsi a rinviare il progetto bisognerebbe invece cercare di risolvere attivamente l'annoso problema. Al posto del rinvio, ci vorrebbe quindi una discussione sul progetto, con eventuali modifiche. L'obiettivo dell'intero esercizio è abolire la penalizzazione fiscale del matrimonio limitando il più possibile le perdite fiscali.
La votazione del 28 febbraio 2016 sull'iniziativa PPD "Per il matrimonio e la famiglia - No agli svantaggi fiscali per le coppie sposate" era stata annullata dal Tribunale federale a causa di un "errore grossolano" nel numero di coppie interessate dalla modifica costituzionale. Nelle spiegazioni di voto, il Consiglio federale aveva parlato di circa 80 mila coppie sposate con due redditi penalizzate dal sistema attuale. La cifra effettiva, rivelata due anni dopo, è invece di 454 mila coppie.
Nel suo progetto di riforma, il Governo stima complessivamente in 700'000 le coppie penalizzate fiscalmente dal matrimonio (ovvero 1,4 milioni di persone). I dati esposti, secondo l'esecutivo, si basano comunque su ipotesi e sono caratterizzati da forte incertezza.