(ats) La Confederazione non dovrà presentare nuove misure per fare in modo che in Svizzera vengano formati più medici. Il Consiglio nazionale ha bocciato oggi, con 98 voti contro 92, una mozione della "senatrice" Marina Carobbio Guscetti (PS/TI) che chiedeva appunto al Consiglio federale di impegnarsi affinché ci sia sufficiente personale sanitario.

Provvedimenti sono già stati adottati, in particolare con il programma "Aumentare il numero di diplomati in medicina umana" previsto dal messaggio sulla Promozione dell'educazione, della ricerca e dell'innovazione negli anni 2017-2020 approvato dal Parlamento nel 2016, ha ricordato il relatore commissionale Lorenz Hess (Centro/BE) che ha anche ricordato la competenza cantonale in materia.

Il Consiglio federale condivide le preoccupazioni di Carobbio, ma la Confederazione non è stata a guardare: misure sono già state prese per aumentare il numero di posti nelle facoltà di medicina, ha precisato il consigliere federale Guy Parmelin. Berna ha messo a disposizione 100 milioni di franchi supplementari a tale scopo, ha ricordato.

Una minoranza ha affermato come sia necessario agire subito: Yvonne Feri (PS/AG) ha ricordato che a causa della penuria di personale sanitario oggi siamo costretti a reclutare all'estero medici e infermieri. Durante la crisi pandemica la situazione si è aggravata. "Non si può continuare così", ha sostenuto, invano, l'argoviese.