(ats) Introdurre in Svizzera l'imposizione individuale. È quanto chiede una mozione della consigliera nazionale Christa Markwalder (PLR/BE) approvata oggi dal plenum con 110 voti contro 76.

Il tema occupa le camere da oltre 30 anni. In questo lasso di tempo numerosi rapporti hanno messo in risalto "gli effetti decisamente positivi dell'imposizione individuale", in particolare per il mercato del lavoro, le assicurazioni sociali e la disponibilità di personale qualificato, spiega la bernese nel suo atto parlamentare.

L'imposizione individuale grava inoltre meno il secondo reddito, ha aggiunto Markwalder facendo riferimento alle donne sposate. Per l'esponente liberale-radicale è insomma giunto il momento di preparare finalmente le necessarie basi legali per il cambiamento di sistema.

Il Consiglio federale era contrario alla mozione: lo scorso autunno il Parlamento ha già deciso di includere nel programma di legislatura 2019-2023 l'approvazione di un messaggio sull'introduzione di un'imposizione individuale, ha ricordato il ministro delle finanze Ueli Maurer. Il governo sta inoltre già lavorando a diversi scenari.

Attualmente, l'elevata progressività dell'imposta federale diretta penalizza i coniugi a doppio reddito rispetto alle coppie non sposate, che non sono tassate individualmente. Nel 1984 il Tribunale federale (TF) ha fissato al 10% la differenza massima ammissibile. Il Consiglio federale ha presentato finora cinque modelli, ma le Camere non sono mai riuscite a trovare un accordo.

Il 28 febbraio 2016 il popolo ha respinto di misura (50,8%) una iniziativa dell'allora Partito popolare democratico, oggi Alleanza del Centro, contro la penalizzazione fiscale del matrimonio che escludeva l'imposizione individuale. Ma il voto è stato annullato dal TF a causa di un errore nell'opuscolo informativo del Consiglio federale sul numero delle coppie interessate.