L'introduzione del previsto sistema di compensazione del CO2 alla frontiera dell'UE avrà inevitabilmente un impatto anche sulla Svizzera. Le imprese elvetiche potrebbero essere penalizzate se la Confederazione non dovesse parteciparvi, ha spiegato il relatore commissionale Beat Walti (PLR/ZH).
Scopo dell'atto parlamentare è quindi fare in modo che le imprese svizzere non vengano svantaggiate nella concorrenza internazionale. Si tratta insomma di permettere loro di battersi ad armi pari nel mercato europeo, ha spiegato Walti.
Una minoranza e il Consiglio federale hanno invano chiesto di respingere la mozione sostenendo che sia come minimo prematura. Occorrerebbe aspettare finché non verranno chiarite le modalità di attuazione del sistema e le condizioni di un'eventuale partecipazione di Paesi terzi, ha affermato il consigliere federale Guy Parmelin invitando i parlamentari ad attendere i risultati di un postulato in materia già approvato dal Parlamento.
Gli Stati devono ancora esprimersi.