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Gli argomenti emersi nel corso delle discussioni sono «più o meno gli stessi» di quelli espressi per le precedenti iniziative democentriste, in particolare quella contro l'immigrazione di massa, ha affermato in conferenza stampa Kurt Fluri (PLR/SO), presidente della commissione. La maggioranza si oppone, perché teme in particolare che la fine della libera circolazione metta a rischio l'economia e gli impieghi in Svizzera.
La minoranza ritiene che l'immigrazione sia troppo elevata e che la Confederazione debba poterla di nuovo regolamentare in maniera autonoma. Il Nazionale si occuperà del dossier nel corso della sessione autunnale.
Se l'iniziativa venisse accettata dal popolo, le autorità avrebbero un anno per negoziare la fine dell'accordo con Bruxelles. Se non si dovesse trovare una soluzione, il Consiglio federale dovrebbe uscire dall'intesa nel mese successivo, col rischio di far cadere l'insieme degli accordi bilaterali.
Per i promotori, la «preferenza indigena light» è un costrutto burocratico inefficace, che non rispetta la volontà popolare. L'annuncio prioritario delle offerte di lavoro ai disoccupati iscritti in Svizzera non applica inoltre l'iniziativa contro l'immigrazione di massa, accettata in votazione il 9 febbraio 2014.