Contrariamente alla decisione del Consiglio nazionale, la Commissione della scienza, dell’educazione e della cultura del Consiglio degli Stati (CSEC-S) ritiene che l’articolo costituzionale concernente l’essere umano non debba limitarsi a una mera norma di competenza. Per quanto riguarda il transito di animali da macello attraverso la Svizzera, approva invece la proposta del Consiglio nazionale. Chiede infatti il divieto di tale pratica e controlli più rigorosi alle frontiere.

La Commissione ha deciso all’unanimità l’entrata in materia sul disegno Ricerca sull’essere umano. Articolo costituzionale (07.072 ). Dopo le audizioni con vari rappresentanti della ricerca biomedica, delle scienze umanistico-sociali e con giuristi specializzati, la Commissione ha avviato la deliberazione di dettaglio. Il nuovo articolo costituzionale intende conferire alla Confederazione un ampio spettro di competenze per regolamentare la ricerca sull’essere umano. Lo scopo è quello di garantire la tutela della dignità e della personalità dell’essere umano, tenendo presente nel contempo l’obbligo di garantire la libertà della ricerca e l’importanza della stessa per la salute e la società. Detto articolo è pertanto essenziale, poiché consente di legiferare in materia. Rammentiamo che il Consiglio federale, nel messaggio del 12 dicembre 2007, proponeva di integrare nella Costituzione un articolo 118a, suddiviso in tre capoversi; il Consiglio nazionale, avendone stralciati due nel corso della sessione autunnale, ha ridotto l’articolo a mera norma di competenza. La CSEC-S dissente da questa posizione e riprende quindi il disegno del Consiglio federale nella fase di deliberazione di dettaglio. A tale proposito, essa riserva un’attenzione particolare alle scienze umanistico-sociali. La CSEC-S avvierà i lavori il 3 novembre 2008, una volta che l’amministrazione avrà riferito su alcuni punti da chiarire. L’oggetto dovrebbe essere trattato dal Consiglio degli Stati nella sessione invernale.

Il 9 aprile 2002 la CSEC-S ha proposto la trasmissione al Consiglio federale, sotto forma di postulato, della mozione Legge quadro per una politica svizzera dell’infanzia e della gioventù (00.3469 ), depositato dal consigliere nazionale Claude Janiak e approvato dal Consiglio nazionale. Il postulato chiede l’attuazione di una politica coerente in materia di protezione dell'infanzia e di promozione della gioventù, di modo che i bambini e i giovani possano prendere parte a tutte le attività che li riguardano. Con il rapporto «Strategia per una politica svizzera dell’infanzia e della gioventù», trasmesso il 2 settembre 2008 alle Commissioni della scienza, dell’educazione e della cultura, il Consiglio federale ha risposto a questo e ad altri postulati (Wyss, 00.3400 e 01.3350 ). Il Governo, pur non ritenendo opportuna l’introduzione di una legge quadro, afferma la volontà di modificare il diritto federale vigente in materia di diritti dei bambini e di prevenzione dei maltrattamenti ai minori, di promuovere lo sviluppo delle attività per i giovani e di procedere alla revisione totale della legge per la promozione delle attività giovanili extrascolastiche. Per raggiungere questo obiettivo occorre che gli attuali compiti della Confederazione in materia di prevenzione dei maltrattamenti ai minori e di sensibilizzazione sui diritti dei bambini siano disciplinati in un’ordinanza del Consiglio federale. I membri della Commissione ritengono che sia necessario agire e accolgono con favore i provvedimenti annunciati nel rapporto. La maggioranza della commissione è tuttavia del parere che tali provvedimenti siano poco efficaci, in particolare per quanto attiene al coordinamento. La CSEC-S chiede al Consiglio federale di adottare immediatamente i provvedimenti proposti. Sollecita inoltre il Governo a informare il pubblico in modo più capillare riguardo alle attività della Confederazione in questo ambito.

Rimanendo in tema, la CSEC-S ha trattato l’iniziativa parlamentare Amherd Viola, Base costituzionale per una legge federale sul promovimento dell'infanzia e dei giovani nonché sulla loro protezione (07.402 n), che intende completare l'articolo 67 della Costituzione federale con un capoverso che legittimi la Confederazione a emanare disposizioni per il promovimento dell'infanzia e dei giovani nonché sulla loro protezione. Contrariamente alla commissione omologa del Consiglio nazionale, la CSEC-S ha disposto di non dare seguito all’iniziativa con 9 voti contro 2, adducendo che la CSEC-N si era pronunciata nel novembre dello scorso anno, prima che il Consiglio federale e gli esperti presentassero i rispettivi rapporti. Secondo la Commissione sarebbe perciò opportuno un riesame da parte della CSEC-N. Diversi membri della Commissione hanno poi fatto notare che una modifica costituzionale sarebbe lunga e complicata e che l’iniziativa parlamentare non è, nella fattispecie, lo strumento adeguato.

In relazione al rapporto del Consiglio federale summenzionato, la CSEC-S ha altresì esaminato le mozioni Galladé, Strategia nazionale generale per una politica dell'infanzia e della gioventù (07.3664) e Amherd, Legge federale concernente il promovimento e la protezione dell'infanzia e dei giovani (07.3033), approvate dal Consiglio nazionale il 19 dicembre 2007. Il Consiglio federale ha ribadito che il suo rapporto prendeva in considerazione le richieste espresse nelle mozioni. La CSEC-S condivide questo parere per quanto riguarda la mozione Galladé, che ha respinto con 3 astensioni e nessun voto contrario; per contro, ha aggiornato la decisione sulla mozione Amherd al 3 novembre 2008, sulla base di un testo emendato.

Le iniziative inoltrate dai Cantoni di Berna (07.311 ) e di San Gallo (08.315 ), nonché l’iniziativa parlamentare Marty Kälin, Controlli alle frontiere e trasporto d’animali (07.417 n) intendono vietare il transito di animali da macello attraverso il nostro Paese. Accettando la proposta della CSEC-N, il Consiglio nazionale ha dato seguito all’iniziativa parlamentare, che chiede tra l’altro controlli più rigorosi alle frontiere. Sebbene nell’esame preliminare la CSEC-S abbia ravvisato la necessità di agire in merito, ha tuttavia deciso di non appoggiare la decisione della commissione omologa del Consiglio nazionale, per evitare che l’iniziativa pregiudichi le trattative in corso tra la Svizzera e l’UE in questo ambito (cfr. comunicato stampa del 4.4.2008). In occasione di un nuovo esame preliminare, la CSEC-S ha deciso, all’unanimità e con 3 astensioni, di approvare la decisione del Consiglio nazionale.

Il 4 aprile 2008 la CSEC-S aveva deliberato la sospensione dell’esame dell’iniziativa del Cantone di Berna. Preso atto della suddetta decisione della Camera bassa inerente al divieto di transito di animali da macello attraverso la Svizzera, la Commissione del Consiglio degli Stati ha deciso all’unanimità di dare seguito sia all’iniziativa del Cantone di Berna, sia a quella del Cantone di San Gallo.

La Commissione ha infine approvato all’unanimità la mozione del Consiglio nazionale Prevenzione delle epizoozie (08.3012 ).

La Commissione si è riunita a Berna il 13 e il 14 ottobre 2008 sotto la presidenza del consigliere agli Stati Hermann Bürgi (UDC/TG). Il consigliere federale Pascal Couchepin ha assistito a parte della seduta.

Berna, 14 ottobre 2008 Servizi del Parlamento