Strategia energetica 2050
La Commissione dell’ambiente, della pianificazione del territorio e dell’energia del Consiglio degli Stati è entrata in materia a larga maggioranza sul progetto concernente il primo pacchetto di misure della Strategia energetica 2050. È convinta della necessità di intervenire ma rimangono numerose questioni aperte per quanto riguarda l’impostazione concreta.

La Commissione ha deciso di entrare in materia sul progetto (13.074) con 11 voti contro 1. La maggioranza riconosce l’utilità di un intervento ed è convinta che il progetto riguardante la svolta energetica è necessario. In primo luogo occorrerà compensare in modo sostenibile l’energia prodotta dalle centrali nucleari che verrà a mancare. Secondo la maggioranza della Commissione il progetto offre una buona base per la deliberazione di dettaglio, ma molte questioni rimangono aperte e dovranno essere esaminate approfonditamente. A suo avviso il progetto deve mettere in primo piano la sicurezza dell’approvvigionamento, pertanto occorre garantire con urgenza una maggiore indipendenza energetica del Paese. Secondo la Commissione la Svizzera trarrebbe comunque profitto dagli investimenti effettuati nel quadro della Strategia energetica. Inoltre, accoglie con favore il sostegno al settore idroelettrico svizzero inserito nel progetto dal Consiglio nazionale, tuttavia esprime preoccupazione per il fatto che il franco forte renderà ulteriormente difficoltosi gli sforzi per rendere redditizia la produzione di elettricità indigena. La maggioranza sostiene quindi che le ripercussioni economiche derivanti dall’attuazione delle misure del primo pacchetto della Strategia energetica 2050 dovranno essere considerate con particolare attenzione. Infine, sarà opportuno coordinare per quanto possibile le misure del progetto con la prevista liberalizzazione totale del mercato dell’elettricità.

Una minoranza della Commissione ritiene che il progetto, dal profilo della politica energetica, equivalga a un volo alla cieca dato che attualmente le condizioni del futuro mercato dell’energia sono più che mai incerte. Inoltre, la via verso il sistema di incentivazione previsto dal secondo pacchetto di misure dovrà essere definita con maggior precisione affinché sia possibile valutare più chiaramente l’effetto e l’idoneità delle misure del presente disegno. A suo avviso, la promozione massiccia delle energie rinnovabili, in particolare del fotovoltaico, danneggerebbe soprattutto il settore idroelettrico svizzero.

Presieduta dal consigliere agli Stati Ivo Bischofberger (CE/AI), la Commissione si è riunita il 12 febbraio 2015 a Berna. A parte della seduta era presente la consigliera federale Doris Leuthard. La Commissione ha sentito inoltre una rappresentanza dei Cantoni in merito al progetto.

 

Berna, 13 febbraio 2015 Servizi del Parlamento