Dopo un attento esame della tematica, la CET-S giunge alla conclusione che l’iniziativa popolare «Per una politica climatica sociale finanziata in modo fiscalmente equo (Iniziativa per il futuro)» (24.082), depositata dalla Gioventù socialista, è valida in tutte le sue parti. Come il Consiglio nazionale, anche la Commissione raccomanda, a larga maggioranza, al Popolo e ai Cantoni di respingere l’iniziativa.

Prima di iniziare la deliberazione sull’iniziativa popolare, la Commissione ha sentito il presidente della Conferenza delle direttrici e dei direttori cantonali delle finanze, dato che i Cantoni sarebbero duramente colpiti in caso di accettazione dell’iniziativa. Ha inoltre discusso in modo approfondito sulla questione della validità o dell’invalidità parziale dell’iniziativa popolare e ne ha chiesto una valutazione a due costituzionalisti, il prof. em. Bernhard Ehrenzeller e il prof. Andreas Glaser. La Commissione condivide all’unanimità il parere del Consiglio federale e quello dei professori sentiti secondo cui l’iniziativa soddisfa le condizioni costituzionali della validità previste all’articolo 139 capoverso 3 della Costituzione federale. Sostiene anche espressamente il parere del Consiglio federale secondo cui l’effetto retroattivo previsto dall’iniziativa riguarderebbe soltanto le successioni e le donazioni effettivamente versate dopo l’eventuale accettazione dell’iniziativa. Nella discussione sul contenuto dell’iniziativa è rapidamente emerso che la Commissione si allinea appieno con la valutazione del Consiglio nazionale e considera l’iniziativa non solo estremamente dannosa per l’economia ma la ritiene pure un attacco all’ordinamento federalistico. Anche in considerazione della politica climatica attiva e basata sul principio di causalità della Confederazione, a suo parere non è necessario creare ulteriori risorse attraverso un’imposta nazionale sulle successioni. Per i suddetti motivi, la Commissione si pronuncia, con 11 voti contro 2, chiaramente contraria all’iniziativa e respinge, con lo stesso rapporto di voti, anche la proposta di opporre all’iniziativa un controprogetto diretto. Una minoranza propone di raccomandare l’accettazione dell’iniziativa popolare.

Legge sulle dogane: numerose divergenze già appianate

La Commissione ha trattato le ultime divergenze in merito all’oggetto 22.058 (legge sulle dogane) e in gran parte dei punti si allinea senza voti contrari al Consiglio nazionale. Tuttavia, per quanto riguarda l’articolo 15 capoverso 4 LE-UDSC (dichiarazione delle merci agevolata per le spedizioni di merci non critiche), la Commissione aderisce, anche in questo caso senza voti contrari, alla versione del Consiglio degli Stati, poiché ritiene l’integrazione del Consiglio nazionale superflua e formulata in modo troppo generico. La Commissione ha inoltre chiesto all’Amministrazione una nota sulle ripercussioni delle modifiche della legge sull’alcool decise dal Consiglio nazionale. Tratterà questa divergenza durante la seduta di maggio in modo da trasmettere l’oggetto al Consiglio degli Stati per trattamento durante la sessione estiva, dopodiché sarà anche sottoposto alla votazione finale.

Entrata in materia sul progetto volto ad adeguare lo scambio automatico di informazioni

La CET-S ha proceduto all’esame dell’oggetto riguardante la modifica dello scambio automatico internazionale di informazioni a fini fiscali (25.029). Il progetto ha lo scopo di attuare in Svizzera lo standard aggiornato dell’OCSE per lo scambio automatico internazionale di informazioni relative a conti finanziari e il nuovo quadro per lo scambio automatico di informazioni in materia di cripto-attività. Con 9 voti contro 4, la Commissione è entrata in materia sui due progetti dell’oggetto 25.029. Con questa decisione la maggioranza della Commissione ha lanciato un segnale a favore del proseguimento di una strategia della trasparenza e della collaborazione internazionale, fatto ben accolto anche dal settore finanziario. Una minoranza propone di non entrare in materia sui due progetti. Teme che la Svizzera possa così dimostrarsi un’allieva modello nei confronti dell’estero, rischiando tuttavia di compromettere la propria attrattiva come piazza finanziaria. Anche nella discussione generale la Commissione ha espresso preoccupazioni in merito al fatto che la Svizzera potrebbe attuare i nuovi standard forse con eccessiva celerità. Queste reazioni devono essere intese nel contesto dello sviluppo relativo all’imposta minima dell’OCSE, messa sotto pressione a livello internazionale. Prima di proseguire l’esame, la Commissione ha quindi chiesto all’Amministrazione di presentarle informazioni dettagliate sulla tempistica dell’attuazione in altri Stati. L’Amministrazione deve ancora fornire chiarimenti anche sull’applicazione prevista delle disposizioni penali della LSAI in caso di negligenza. La deliberazione di dettaglio proseguirà in una prossima seduta.

Interventi su questioni di diritto fiscale

La Commissione propone, rispettivamente con 12 voti contro 1, di respingere le mozioni 23.4457 e 23.3743 presentate dal consigliere nazionale Philippe Nantermod. A suo parere la deducibilità, chiesta dalla mozione 23.4457, dei premi dell’assicurazione contro gli infortuni che sono pagati all’assicurazione malattie non è giustificata alla luce delle differenze tra l’assicurazione contro gli infortuni secondo la LAINF e la copertura di infortuni secondo la LAMal. Anche per l’ulteriore deducibilità, chiesta dalla mozione 23.3743, dei contributi di mantenimento versati a un figlio maggiorenne di età inferiore ai 25 anni in formazione la Commissione non ritiene necessario intervenire, poiché l’attuale deduzione forfettaria per i figli si applica anche ai figli maggiorenni in formazione.

La Commissione ha inoltre trattato in maniera approfondita la mozione 24.3371 presentata dal consigliere agli Stati Erich Ettlin, che chiede di non assoggettare all’imposta il contributo dei sostenitori della Fondazione svizzera per paraplegici, versato in caso di paraplegia conseguente a un infortunio. In linea di massima la Commissione non desidera una normativa fiscale per un caso specifico. Tuttavia, come l’autore della mozione, la sconvolge il fatto che i Cantoni abbiano prassi diverse in materia di imposizione di tali prestazioni e ritiene necessario intervenire in tal senso. Ha pertanto incaricato l’Amministrazione federale delle contribuzioni di presentarle entro fine anno le possibilità di uniformare la prassi. Deciderà in merito alla mozione quando disporrà di questa panoramica e delle relative proposte di attuazione.

Interventi parlamentari depositati in seguito alle proteste degli agricoltori della primavera 2024

Un’iniziativa del Cantone di Ginevra depositata nel marzo 2024 (24.303) mira a un’agricoltura produttiva e forte e chiede tra l’altro il riconoscimento del ruolo svolto dall’agricoltura, la riduzione dell’onere amministrativo per le aziende agricole, una retribuzione equa degli agricoltori e risorse sufficienti destinate a questo settore. La Commissione condivide la richiesta centrale dell’iniziativa cantonale. Tuttavia, ricorda che il Parlamento ha già trattato la questione con diversi interventi trasmessi al Consiglio federale (p. es. 22.4251, 22.4252, 23.4515 e 23.4212) e di cui terrà conto nell’ulteriore sviluppo della politica agricola. La Commissione propone pertanto all’unanimità di non dare seguito all’iniziativa cantonale. Con la stessa motivazione respinge (rispettivamente con 9 voti contro 3 e 1 astensione le prime due e con 10 voti contro 2 e 1 astensione la terza) anche altre tre mozioni depositate nell’ambito delle proteste agricole della primavera 2024 (24.3020, 24.3068, 24.3080) che avevano richieste analoghe.

Più collaborazione nella lotta contro il lavoro nero

All’unanimità la Commissione propone alla propria Camera di accogliere la mozione Candinas 24.3202, accolta dal Consiglio nazionale, che incarica il Consiglio federale di completare la legge federale contro il lavoro nero in modo che anche gli uffici del registro di commercio, gli uffici di esecuzione e gli uffici dei fallimenti siano tenuti a collaborare con gli organi cantonali di controllo. A suo parere l’ottimizzazione dello scambio di informazioni oltre i confini cantonali è una misura adeguata per contrastare in maniera più coerente il lavoro nero e in senso più lato per migliorare la lotta alla criminalità organizzata.

Ulteriori decisioni

La Commissione propone all’unanimità di accogliere la modifica della Convenzione tra la Svizzera e l’Ungheria per evitare le doppie imposizioni (24.088) già approvata dal Consiglio nazionale.

La CET-S respinge, con 8 voti contro 2 e 1 astensione, la mozione Rafforzare la tutela della salute dei lavoratori edili, prorogare i termini durante le ondate di calore (24.3820), depositata dalla sua omologa. La richiesta della mozione è stata infatti già accolta dalle parti sociali, che erano in prima linea in tale ambito.

La Commissione ha in ultimo trattato una mozione, accolta dal Consiglio nazionale, che incarica il Consiglio federale di avviare rapidamente negoziati con la Francia al fine di concludere una nuova Convenzione per evitare le doppie imposizioni in materia di imposte sulle successioni (Mo. Maitre 22.4467). La CET-S propone alla propria Camera, senza opposizione, di respingere la mozione. Alla luce del numero esiguo di casi nonché della possibilità per i testatori di prevenire in vita eventuali problemi, la Commissione non ritiene che vi sia la necessità di intervenire, aggiungendo inoltre che i tempi per i negoziati con la Francia in questo ambito non siano favorevoli.

Presieduta dal consigliere Stati Hans Wicki (PLR, NW), la Commissione si è riunita a Berna il 24 e il 25 marzo 2025. A parte della seduta era presente la Presidente della Confederazione Karin Keller-Sutter.