Tra le decisioni più importanti prese dal Parlamento figura l'introduzione di un congedo paternità di due settimane che i neo papà potranno far valere nei primi sei mesi dalla nascita di un figlio. Il progetto è stato concepito in risposta all'iniziativa popolare per un stop di quattro settimane che le Camere federali raccomandano di bocciare.
Sempre in tema famigliare, è stato deciso di aumentare da 10'100 a 25'000 franchi delle deduzioni per la custodia della prole al di fuori della famiglia nell'imposta federale diretta (IFD). Tale misura, che causerà mancati introiti per 10 milioni all'anno, mira a incoraggiare i genitori a lavorare e migliorare la conciliabilità tra attività professionale e famiglia.
Dopo un lungo tira e molla, il Parlamento ha deciso anche di aumentare - da 6'500 a 10'000 franchi - le deduzioni generali per i figli minorenni, che fanno un apprendistato o degli studi. Tale misura, che costerà costata 350 milioni di franchi, non è stata digerita dallo schieramento rosso-verde che ha già annunciato il referendum.
Molto discutere ha fatto anche la modifica della legge sulla caccia Non si tratterà più di abbattere animali isolati, come il lupo, quando hanno già ucciso un certo numero di pecore. I Cantoni potranno prevedere la regolamentazione di alcune specie protette - anche nella bandite di caccia - previa consultazione dell'Ufficio federale dell'ambiente (UFAM), purché vengano soddisfatte determinate condizioni. Contro tale revisione legislativa la sinistra ha già promesso il referendum.
Il Parlamento ha anche adottato le basi legali che permetteranno di creare una identità digitale (eID) riconosciuta dallo Stato. L'utente che desidera avere un'eID dovrà creare un profilo (account) presso fornitori privati di servizi eID (identity provider, IdP). La Confederazione entrerà in gioco unicamente qualora i privati non riuscissero a soddisfare gli obiettivi della nuova legge, sulla quale pesa già la minaccia di un referendum.
Durante queste tre settimane, le Camere hanno anche terminato la revisione della legge sul diritto d'autore che mira a lottare contro chi rende accessibile in maniera illegale dei contenuti. È previsto di agire sugli hosting provider in Svizzera, ovvero su coloro che mettono a disposizione dei clienti uno spazio su internet su cui possono salvare informazioni (pagine, siti o applicazioni web).
Quale contropartita, le esecuzioni saranno protette per 70 anni e non più solo per 50. L'estensione della protezione dà ai produttori più tempo per ammortizzare gli investimenti. Gli operatori della cultura approfitteranno inoltre di una gestione più efficiente dei diritti sui video a richiesta e dell'estensione della protezione per le fotografie (tutte e non solo quelle prodotte dai media). Oggi si possono trovare foto su internet o su libri senza il consenso del fotografo.
A Camere riunite, e dopo settimane di dubbi, il Parlamento ha poi rieletto Michael Lauber alla carica di procuratore generale della Confederazione per il periodo 2020-2023, con 129 voti su 243 schede valide. La maggioranza assoluta è stata così superata per soli 7 voti.
La sua riconferma era tutto fuorché scontata, la Commissione giudiziaria del Parlamento proponeva infatti di non rieleggerlo. All'origine di questa presa di posizione negativa vi erano ragioni sia giuridiche che politiche. Su Lauber pesava infatti un procedimento disciplinare (tutt'ora in corso) per non aver verbalizzato alcuni incontri avuti con l'attuale presidente della FIFA, Gianni Infantino.
Cantieri aperti
Molti sono tuttavia i cantieri ancora aperti in Parlamento. Tra le decisioni importanti prese da una Camera, ma che devono ancora essere confermate dall'altra, si segnala, agli Stati, la revisione della legge sul tabacco che vuole vietare la pubblicità di questi prodotti su giornali, riviste e internet ed imporre un divieto di vendere sigarette ai minorenni su tutto il territorio nazionale.
Il Consiglio degli Stati ha inoltre dato il suo benestare al credito di 6 miliardi di franchi necessario per l'acquisto di nuovi aerei da combattimento. I "senatori" hanno poi bocciato l'iniziativa popolare che chiede un divieto generale di dissimulare il viso nello spazio pubblico. "Sì" invece al controprogetto indiretto destinato a precisare in quali circostanze è obbligatorio mostrare il volto per identificarsi.
Il tema che ha fatto maggiormente discutere la Camera dei cantoni è però stato un altro: la revisione della legge sul CO2. In questo dossier i "senatori" hanno preso diverse decisioni coraggiose che vanno al di là di quanto chiesto dal Consiglio federale. Lo scopo è raggiungere gli obiettivi stabiliti nell'Accordo di Parigi sul clima, ossia di ridurre le emissioni di gas a effetto serra del 50% entro il 2030 (rispetto al 2006).
Per farlo gli Stati hanno approvato una tassa sui biglietti d'aereo compresa fra 30 e 120 franchi, un aumento del prezzo dei carburanti fino a un massimo di 10 centesimi al litro (12 a partire dal 2025), il quasi divieto del riscaldamento a nafta e l'istituzione di un fondo per il clima.
Il Consiglio nazionale ha da parte sua tenuto un lungo dibattito - sono stati un'ottantina i parlamentari a prendere la parola - sull'iniziativa popolare dell'UDC volta a limitare l'immigrazione, di fatto un invito a disdire l'accordo sulla libera circolazione.
La Camera del popolo ha bocciato il testo democentrista sostenendo che mette a rischio l'economia e gli impieghi in Svizzera. L'intero pacchetto degli accordi bilaterali I rischia infatti di "cadere", in virtù della clausola ghigliottina che li unisce. L'UDC crede invece che l'immigrazione sia troppo elevata e che la Confederazione debba poterla di nuovo regolamentare in maniera autonoma.