La Commissione dell’ambiente, della pianificazione del territorio e dell’energia del Consiglio degli Stati ha deciso all’unanimità di entrare in materia sulla revisione della legge sul CO2. Ritiene infatti importante definire misure efficaci per il periodo 2025–2030 al fine di ridurre maggiormente le emissioni di gas serra.

La Commissione dell’ambiente, della pianificazione del territorio e dell’energia del Consiglio degli Stati (CAPTE-S) ritiene necessario intervenire nell’ambito della politica climatica svizzera. Ha quindi deciso all’unanimità di entrare in materia sul progetto relativo alla legge sul CO2 per il periodo successivo al 2024 (22.061), confermando così la decisione adottata dal Parlamento in relazione al controprogetto indiretto all’Iniziativa per i ghiacciai (21.501), secondo il quale l’attuazione dell’obiettivo delle emissioni nette pari a zero dovrà essere avviata già nel 2025. I programmi per promuovere le tecnologie innovative, la sostituzione degli impianti di riscaldamento e l’efficienza energetica proposti nel controprogetto indiretto all’Iniziativa per i ghiacciai rappresentano un primo passo in questo senso. Tuttavia, sono necessarie ulteriori misure, che dovranno essere disciplinate nel quadro della nuova revisione della legge sul CO2. La Commissione è pronta a esaminare diversi approcci di politica climatica. In vista della deliberazione di dettaglio, ha quindi incaricato l’Amministrazione di condurre alcune analisi al riguardo e prevede di tenere delle audizioni durante la sua prossima seduta.

Finanziamento internazionale per il clima

Con 7 voti contro 6, la Commissione propone di diminuire i fondi messi a disposizione dal Consiglio federale nel credito d’impegno «Ambiente globale 2023–2026» (22.060). Invece dei 197,75 milioni di franchi proposti dal Consiglio federale, vorrebbe che fosse stanziato un importo equivalente a quello previsto per il precedente periodo 2019–2022, ossia 147,83 milioni di franchi. La Commissione non si oppone in alcun modo all’impegno assunto dalla Svizzera nei confronti del Fondo globale per l’ambiente (GEF) e di altri fondi ambientali internazionali, ma in considerazione delle ristrettezze finanziarie della Confederazione nei prossimi anni, non ritiene opportuno aumentare i contributi.

Una minoranza della Commissione sostiene la proposta del Consiglio federale, sostenendo che la Svizzera invierebbe un segnale indesiderato se non aumentasse i suoi contributi, soprattutto per fornire al GEF lo stesso importo, in termini proporzionali, di quello stanziato per il periodo precedente. Sarebbe inoltre nell’interesse della Svizzera partecipare maggiormente al finanziamento di progetti nei Paesi in via di sviluppo che hanno un impatto positivo sull’ambiente globale e che, in alcuni casi, coinvolgono anche aziende svizzere.

La Commissione ha accolto il progetto modificato con 8 voti contro 0 e 4 astensioni. 

Inquinamento luminoso

La Commissione si è occupata di una mozione che incarica il Consiglio federale di elaborare un’ordinanza sulla protezione degli esseri viventi contro gli effetti dell’inquinamento luminoso (21.4384). Sebbene sia consapevole della problematica dell’inquinamento luminoso, la Commissione rileva che le attuali conoscenze scientifiche non consentono di stabilire limiti legali chiari per le emissioni. Considerato inoltre che la sensibilità alla luce è soggettiva, è difficile stabilire valori uniformi in tutta la Svizzera. La mozione è stata respinta con 7 voti contro 5 e 1 astensione. Una minoranza ritiene che le emissioni luminose dannose e non necessarie debbano essere limitate e propone pertanto di accogliere la mozione.

Infine, la Commissione ha avviato le deliberazioni sul controprogetto del Consiglio federale all’Iniziativa biodiversità (22.025). Per disporre di tempo sufficiente, chiede al Consiglio degli Stati di prorogare di un anno la scadenza per la trattazione dell’Iniziativa popolare. 

La Commissione si è riunita a Berna il 10 novembre 2022 sotto la presidenza della consigliera agli Stati Elisabeth Baume-Schneider (S/JU); a parte della seduta ha presenziato la consigliera federale Simonetta Sommaruga.