Nel contesto della crisi del coronavirus, la Commissione dell’economia e dei tributi del Consiglio nazionale (CET-N) è tornata a occuparsi in modo approfondito della situazione dal punto di vista economico e sociale. Attraverso una mozione di commissione incarica il Consiglio federale di prorogare fino alla fine dell’anno la normativa sui casi di rigore. Chiede inoltre che l’obbligo di telelavoro venga trasformato in una raccomandazione.

Alla presenza del presidente della Confederazione, Guy Parmelin, e del capo del DFI, Alain Berset, la Commissione ha svolto una discussione approfondita sulla crisi del coronavirus e sulle prossime tappe in vista della ripresa economica e sociale. Per quanto riguarda i casi di rigore, la Commissione ha poi adottato due mozioni che il Consiglio nazionale tratterà nel corso della sessione estiva: da un lato, con 18 voti contro 0 e 7 astensioni, la Commissione chiede al Consiglio federale di apportare, in collaborazione con i Cantoni, i necessari adeguamenti nella legge e nell’ordinanza affinché la normativa sui casi di rigore sia prorogata fino alla fine di quest’anno (21.3600). D’altro canto, con decisione unanime, incarica l’Esecutivo di modificare l’ordinanza COVID-19 casi di rigore in modo che il limite massimo attuale per i contributi non rimborsabili versati alle imprese con una cifra d’affari annua superiore a 5 milioni di franchi possa essere superato in casi eccezionali debitamente motivati (21.3601).

La Commissione ha inoltre approvato le raccomandazioni seguenti all’attenzione del Consiglio federale:

  • è invitato a indicare quale strategia ha elaborato e quali misure concrete intende adottare per favorire la ripresa economica e sociale (all'unanimità).
  • deve fare in modo che i provvedimenti in materia di assicurazione contro la disoccupazione (concernenti il periodo di attesa, la durata massima di riscossione, l’impiego a tempo determinato, gli apprendisti ecc.) vengano prorogati in modo corrispondente alla possibilità di prorogare l’indennità per lavoro ridotto (12 voti contro 10).

Per quanto concerne le misure sanitarie, la Commissione accoglie con favore le aperture decise o previste dal Consiglio federale, in particolare riguardo alla quarta fase di allentamento. Tuttavia reputa che taluni allentamenti non siano sufficienti, motivo per cui ha approvato le seguenti raccomandazioni all’attenzione del Consiglio federale:

  • il Consiglio federale deve tenere conto non solo della situazione epidemiologica ma anche e soprattutto degli aspetti sociali ed economici, come prescritto nell’articolo 1a della legge COVID-19 (votazione: 14 voti conto 10 e 1 astensione);
  • il Consiglio federale deve limitare il numero delle disposizioni di dettaglio per non perdere la visione globale della situazione ed evitare che la popolazione non sostenga più le misure intese a lottare contro la pandemia (votazione: 14 voti contro 8 e 3 astensioni);
  • alla fine di maggio il Consiglio federale deve sostituire l’obbligo di telelavoro con una semplice raccomandazione senza obbligo di test. Ciò consentirà di non svantaggiare le piccole imprese che spesso non hanno la possibilità di mettere in atto strutture per l’esecuzione di test regolari (votazione: 14 voti contro 10 e 8 astensioni);
  • il Consiglio federale deve prevedere che dalla fine di maggio le manifestazioni all’aperto possano riunire fino a un massimo di 1000 persone invece delle 300 previste nel progetto di ordinanza posto in consultazione (votazione: 12 voti contro 7 e 6 astensioni);
  • in occasione di eventi e di grandi manifestazioni aperte soltanto a chi è vaccinato, testato o guarito, il Consiglio federale deve rinunciare ad adottare misure supplementari come piani di protezione, obbligo di indossare la mascherina o di distanziamento (votazione: 11 voti contro 10 e 2 astensioni).

 2. Abolire i dazi doganali su prodotti industriali

 Dopo che nell’autunno del 2020 il Consiglio degli Stati si era espresso chiaramente a favore dell’abolizione dei dazi doganali su prodotti industriali (19.076), ora anche la CET-N recede dalla sua iniziale opposizione e con 16 voti contro 7 propone di entrare in materia sul progetto, mentre con 15 voti contro 7 e 1 astensione propone di approvarlo senza modifiche. Per la maggioranza della Commissione i benefici economici del progetto risultano chiaramente preponderanti. Ha pure respinto la proposta di una sospensione (con 14 voti contro 7 e 2 astensioni), così come quella che chiedeva che il progetto venisse rinviato al Consiglio federale in modo da prevedere una franchigia doganale dei beni industriali sulla base di criteri di sostenibilità (respinta con 13 voti contro 8 e 1 astensione). Anche la proposta che chiedeva un’abolizione a tappe dei dazi doganali su prodotti industriali è stata respinta con 9 voti favorevoli e 14 contrari; sarà presentata al Consiglio nazionale come proposta di minoranza (rinvio alla Commissione). La CET-N ha infine deciso con 11 voti contro 5 e 7 astensioni di depositare una mozione di commissione (21.3602) che chiede che la Svizzera partecipi al sistema di compensazione del CO2 alla frontiera previsto dall’UE. Per la maggioranza della Commissione non esiste alcun legame diretto tra l’abolizione dei dazi doganali su prodotti industriali e questa richiesta, che tuttavia sostiene a sé stante.

3. Riforma dell’imposta preventiva: la CET-N avvia i lavori

La Commissione ha dato avvio all’esame del progetto di riforma dell’imposta preventiva 21.024, con il quale il Consiglio federale intende rafforzare il mercato dei capitali di terzi abrogando in larga misura l’imposta preventiva sugli interessi e abolendo la tassa di negoziazione sulle obbligazioni svizzere.

Nell’ambito dei suoi lavori, la CET-N ha sentito le posizioni della Conferenza delle direttrici e dei direttori cantonali delle finanze e della Conferenza delle città svizzere sulle imposte. Ha pure proceduto all’audizione delle organizzazioni mantello dell’economia (rappresentate dall’Unione sindacale svizzera, l’Unione svizzera delle arti e mestieri e Economiesuisse) nonché degli operatori del settore interessato (l’Associazione svizzera dei banchieri, l’Unione delle banche cantonali svizzere, l’Associazione delle banche private svizzere, EXPERTsuisse, SIX, SwissHoldings e Asset Management Association Switzerland).

Con 17 voti contro 7 e nessuna astensione, la CET-N respinge una proposta avanzata dalla Commissione delle finanze (si veda il comunicato) di demandare a esperti esterni la realizzazione di uno studio sulle potenziali ripercussioni finanziarie derivanti da un indebolimento della funzione di garanzia nel quadro della riforma dell’imposta preventiva.

Il dibattito di entrata in materia si terrà nella seduta del 16 e del 17 agosto 2021. In quell’occasione la CET-N avvierà pure la deliberazione di dettaglio del progetto presentato dal Consiglio federale.

4. Lex Koller: l’avamprogetto concernente la revisione del 2017 deve essere sottoposto al Parlamento

Con 16 voti contro 8, la CET-N ha deciso di depositare una mozione di commissione (21.3598) che incarica il Consiglio federale di sottoporre all’Assemblea federale il progetto di modifica della legge federale sull'acquisto di fondi da parte di persone all'estero, posto in consultazione il 10 marzo 2017 (si veda il comunicato del Consiglio federale). In considerazione dei risultati prevalentemente negativi scaturiti dalla procedura di consultazione, il Consiglio federale aveva rinunciato nel giugno del 2018 a sottoporre al Parlamento un disegno di legge (si veda il comunicato del Consiglio federale). Nonostante il carattere controverso della revisione, la Commissione, tenuto conto degli importanti elementi in essa contenuti, auspica che la discussione parlamentare possa avere luogo.

5. Nessuna estensione dei diritti dei collaboratori di un’impresa alla partecipazione

Con 17 voti contro 6 e 1 astensione, la Commissione propone alla propria Camera di non dare seguito all’iniziativa parlamentare 20.464, depositata dal consigliere nazionale Fabian Molina, che chiede che nell’articolo della Costituzione federale sulla libertà economica (art. 27) venga inserito il diritto dei collaboratori di un’impresa alla codecisione, alla corresponsabilità e alla partecipazione. La maggioranza della Commissione ritiene che estendere i diritti alla partecipazione degli impiegati senza che essi debbano sopportare i rischi legati alle decisioni strategiche prese dall’azienda sia in contraddizione con lo spirito d’impresa. Rileva inoltre che la possibilità di legiferare sui rapporti tra i datori di lavoro e i lavoratori e le lavoratrici è già sancita nella Costituzione federale (art. 110). Una minoranza propone di dare seguito all’iniziativa.

6. Discussione con la FINMA

La Commissione ha invitato la FINMA per uno scambio di vedute sulle norme in materia di too-big-to-fail, in particolare per discutere dei recenti sviluppi nel settore, anche alla luce delle ingenti perdite subite di recente da Credit Suisse

7. Altre decisioni

Con 17 voti contro 3 e 3 astensioni, la Commissione ha deciso di depositare una mozione di commissione (21.3599) intesa a rafforzare la trasparenza sui mezzi finanziari delle commissioni paritetiche dei contratti collettivi di lavoro dichiarati di obbligatorietà generale, in particolare esigendo da queste la pubblicazione dei loro rapporti annuali.

La legge sull’infrastruttura finanziaria è attualmente al vaglio del Consiglio federale. Nel primo semestre del 2022 sarà pronto un rapporto che indicherà se vi sia la necessità d’intervenire anche sul piano legislativo. La Commissione ha pertanto deciso, con 11 voti contro 10 e 2 astensioni, di sospendere fino a quella data ulteriori lavori legati all’iniziativa parlamentare 18.489 in modo da poterli coordinare con le misure eventualmente proposte dal Consiglio federale.

Con 15 voti contro 2 e 6 astensioni, la Commissione propone di accogliere la mozione «Imposta sul valore aggiunto applicata a operatori turistici esteri» (18.4194). Nella sessione invernale del 2020 il Consiglio nazionale aveva già accolto una mozione dello stesso tenore (18.4363).

Con 11 voti contro 11 e il voto preponderante del presidente, la CET-N propone alla propria Camera di accogliere anche la mozione «La revisione della legge sui cartelli deve prendere in considerazione criteri sia qualitativi che quantitativi per valutare l'illiceità di un accordo» (18.4282), già accolta dal Consiglio degli Stati.

Con 20 voti contro 2 e 3 astensioni, la CET-N propone infine alla propria Camera di non dare seguito all’iniziativa parlamentare «Covid-19. Necessità di favorire l'emersione di capitali e redditi per rilanciare il ciclo economico» (20.428), depositata dal consigliere nazionale Marco Romano.

Presieduta dal consigliere nazionale Christian Lüscher (PLR, GE), la Commissione si è riunita a Berna il 17 e il 18 maggio 2021. In parte erano presenti alla seduta il presidente della Confederazione Guy Parmelin e gli consiglieri federali Alain Berset e Ueli Maurer.