La Commissione delibera sulle proposte del Consiglio federale ma non si scosta dalle sue precedenti decisioni in ambito di imposizione delle abitazioni secondarie per uso proprio e anche per quanto concerne la deduzione degli interessi passivi.

La Commissione ha ripreso ad occuparsi del suo progetto dopo che il 25 agosto 2021 il Consiglio federale le ha presentato, nell’ambito del suo parere, proposte sulla sua iniziativa concernente il cambio di sistema nell’ambito dell’imposizione della proprietà abitativa (17.400). Adducendo motivi di gestione amministrativa il Consiglio federale si dice a favore di un cambiamento di sistema coerente che comprenda tutte le abitazioni, ovvero anche quelle secondarie. Considerando la situazione dei Cantoni a vocazione turistica, la CET-S sostiene tuttavia che l’imposizione del valore locativo per tali abitazioni debba essere mantenuto (8 voti contro 1 e 4 astensioni). Il Consiglio federale è favorevole a una limitazione della deduzione degli interessi passivi ma considera che questi dovrebbero poter essere deducibili quando sono qualificabili come costi di conseguimento. Il Consiglio federale appoggia pertanto la richiesta di ammettere la deducibilità degli interessi su debiti privati fino a concorrenza del 70 per cento dei redditi da sostanza imponibili, avanzata da una minoranza della Commissione. La maggioranza della Commissione respinge nuovamente tale proposta (con 7 voti contro 6). La Commissione segue il Consiglio federale soltanto nel caso delle deduzioni in materia di risparmio energetico e di protezione dell’ambiente, poiché il rimando alla legge sul CO2 ha perso validità a seguito del rifiuto di questa legge espresso dal popolo nella votazione del giugno 2021. L’oggetto sarà dibattuto dal Consiglio degli Stati nella sessione autunnale.

2. Maggiore parità nella concorrenza con imprese statali

Negli ultimi anni le Camere hanno ripetutamente trattato mozioni parlamentari sul tema delle pari condizioni in materia di concorrenza che il Consiglio degli Stati ha respinto in ultima istanza (Mo 19.3236 e 19.3238, Iv. Pa 17.517). Con due nuove mozioni dallo stesso tenore i consiglieri agli Stati Andrea Caroni (20.3531) e Beat Rieder (20.3532) incaricano il Consiglio federale di proporre le dovute modifiche di legge per porre fine alle distorsioni della concorrenza da parte di imprese statali. Nel farlo deve mantenere bassi gli oneri burocratici e tener conto delle competenze federaliste. Con 7 voti contro 4 e 1 astensione la Commissione sostiene queste mozioni. Pur non mettendo in dubbio la necessità di garantire la libertà economica delle imprese statali, la Commissione ritiene altrettanto importante la neutralità in ambito di concorrenza. Alla luce di numerosi esempi problematici, la maggioranza della Commissione è convinta che ci sia bisogno di agire in questo senso. Tra gli aspetti da analizzare essa menziona in particolare le strategie basate sul rapporto di proprietà delle imprese vicine alla Confederazione. Con 6 voti contro 5 e 1 astensione la Commissione propone per contro di respingere l’iniziativa parlamentare depositata dal consigliere nazionale Peter Schilliger (17.518). Secondo la maggioranza della Commissione l’iniziativa potrebbe interferire nelle competenze federalistiche poiché si concentra in primo luogo sul livello cantonale e comunale. Inoltre, vista la complessità della materia, sarebbe più appropriato lo strumento della mozione (che conferisce un mandato al Consiglio federale) che quello dell’iniziativa.

3. Migliorare la copertura tramite le assicurazioni sociali nell’agricoltura

Due mozioni dello stesso tenore depositate dalla consigliera agli Stati Johanna Gapany (20.4574) e dalla consigliera nazionale Simone de Montmollin (21.3374) chiedono di migliorare la copertura tramite le assicurazioni sociali dei coniugi che collaborano nell’azienda agricola e di limitare i rischi, in particolare per le contadine, in caso di malattia, infortunio o invalidità. Dal punto di vista della Commissione questa problematica è assodata e indiscussa: il Consiglio federale l’ha affrontata nel quadro del messaggio concernente l’evoluzione della politica agricola a partire dal 2022 (PA22+; 20.022). Senza voti contrari la Commissione sostiene pertanto la mozione 21.3374 già adottata dal Consiglio nazionale e si dichiara favorevole affinché questa parte della PA22+ attualmente in sospeso venga anticipata. La Commissione auspica che il Consiglio federale la sottoponga al Parlamento con un messaggio separato. La CET-S respinge la mozione 20.4574 soltanto per non impartire al Consiglio federale due volte lo stesso mandato. Secondo la Commissione la mozione 21.3374 include anche le preoccupazioni espresse dalla mozione 19.3446 (Accordare finalmente l'indennità di maternità anche alle coniugi e partner registrate di contadini e contadine), pertanto la respinge con 10 voti contro 2 e 1 astensione. Con il voto decisivo del presidente la Commissione approva invece un’altra mozione del ex-gruppo BD che chiede un indennizzo adeguato per i coniugi e i partner in unione domestica registrata di agricoltori in caso di divorzio o scioglimento dell’unione (19.3445).

4. No a un fondo verde finanziato con gli utili della BNS

Con 7 voti contro 2 e 3 astensioni la Commissione ha deciso di non dare seguito a un’iniziativa depositata dal Cantone del Giura (20.326) che chiede al Parlamento di adottare una base legale per la creazione di un fondo volto ad attuare la politica energetica 2050 che verrebbe finanziato con gli utili derivanti dagli investimenti della Banca nazionale svizzera (BNS). La Commissione ritiene che una simile soluzione nuocerebbe all’indipendenza della BNS, metterebbe in pericolo le entrate finanziarie della Confederazione e dei Cantoni e contradirebbe il principio «chi inquina paga» su cui si fonda la politica climatica svizzera.

5. Nessuna deduzione fiscale degli alimenti versati ai figli maggiorenni

Con 7 voti contro 0 e 3 astensioni, la Commissione non ha dato seguito a un’iniziativa del Cantone di Ginevra che chiede che gli alimenti versati ai figli maggiorenni fino ai 25 anni che stanno intraprendendo un corso di studi o una formazione rimangano imponibili e deducibili

(20.321). La Commissione riconosce le difficoltà derivanti dall’aumento dei costi di mantenimento per i figli adulti in formazione, ma ritiene che la modifica chiesta dall’iniziativa rafforzerebbe la disparità di trattamento tra genitori separati e coppie sposate: queste ultime infatti non beneficiano di nessun’altra possibilità di sgravio fiscale al di fuori della deduzione generale per figli. Inoltre la Commissione sottolinea che i Cantoni sono liberi di aumentare gli importi della deduzione generale per figli per migliorare la situazione di tutte le coppie in questione.

Presieduta dal consigliere agli Stati Christian Levrat (PSS, FR), la Commissione si è riunita a Berna il 30 agosto 2021. In parte erano presenti alla seduta il presidente della Confederazione Guy Parmelin e il consigliere federale Ueli Maurer.