La Commissione della scienza, dell’educazione e della cultura del Consiglio degli Stati (CSEC-S) ha accolto con 7 voti contro 1 e 2 astensioni una mozione (15.3653) adottata dal Consiglio nazionale che incarica il Consiglio federale di integrare i rifugiati in modo duraturo attraverso una formazione riconosciuta.


La CSEC-S ha esaminato la mozione 15.3653 n Mo. Consiglio nazionale (Munz). Formazione per i rifugiati ai fini dell'integrazione durevole nel mercato del lavoro. La mozione chiede al Consiglio federale, nell'ambito dell'iniziativa sul personale qualificato, di dare avvio a una vera e propria campagna di formazione per i rifugiati ammessi provvisoriamente di tutte le fasce di età istituendo percorsi di formazione per le competenze di base e concernenti settori d’attività specifici.
L’integrazione nel mercato del lavoro dei rifugiati riconosciuti e ammessi provvisoriamente è importante soprattutto per i seguenti motivi: favorisce l’integrazione sociale dei rifugiati, consente di risparmiare nel settore dell’aiuto sociale e permette di sfruttare meglio il potenziale di personale qualificato indigeno.
La CSEC-S è stata informata in modo completo sullo stato dei lavori preparatori di un programma pilota deciso dal Consiglio federale alla fine del 2015 e ha preso atto di un rapporto elaborato in merito dal Consiglio federale (Rapporto in adempimento del postulato Tornare 14.3523). Il programma pilota quadriennale dovrebbe partire nel 2018 e si prefigge di migliorare l’integrazione nel mercato del lavoro dei rifugiati riconosciuti e ammessi provvisoriamente attraverso il riconoscimento di qualifiche professionali e il perfezionamento professionale. La Commissione sostiene il programma e accoglie con favore il fatto che la Confederazione, i Cantoni e le organizzazioni del mondo del lavoro stiano già in molti casi operando in comune a favore dell’integrazione duratura dei rifugiati nel mercato del lavoro. Intende discutere il tema anche nel corso dei prossimi mesi.
Il Consiglio degli Stati tratterà la mozione probabilmente nel corso della sessione estiva.

 
Parità di salario fra donna e uomo
La Commissione si è inoltre occupata del tema della parità salariale e ha deliberato su una mozione pertinente (10.3934 n Mo. Consiglio nazionale (Simoneschi-Cortesi) Meier-Schatz). Meccanismo di controllo della parità di salario fra donna e uomo). Con 8 voti contro 2 ha deciso di proporre alla propria Camera di respingere la mozione.
La mozione chiede che il Consiglio federale introduca un meccanismo per controllare i salari nelle imprese e verificare eventuali disparità di trattamento. Tuttavia, già nell’ottobre 2014 – all’indomani del fallimento del progetto «Dialogo sulla parità salariale» – il Consiglio federale aveva deciso di rivedere la legge federale sulla parità dei sessi. Alla fine del 2015 il Governo ha posto in consultazione un disegno di legge; è previsto che il Consiglio federale informerà dopo l’estate sull’ulteriore modo di procedere.
Sulla base di un rapporto del Consiglio federale (rapporto in adempimento del postulato Noser 14.3388), la Commissione si è occupata approfonditamente della questione delle strutture salariali. Essa prende atto che l’avamprogetto posto in consultazione dal Consiglio federale è meno incisivo della mozione, che chiede di introdurre un meccanismo di controllo. Una chiara maggioranza si è espressa contro tale meccanismo di controllo e nutre dubbi di fondo nei confronti di una revisione legislativa. Una minoranza propone al Consiglio degli Stati di accogliere la mozione.
Il Consiglio degli Stati tratterà la mozione probabilmente nel corso della sessione estiva.
 
No a nuove misure per ridurre le perdite alimentari
La Commissione ha inoltre esaminato una mozione (14.3175 n Mo. Consiglio nazionale (Hausammann). Riduzione delle perdite alimentari) che si prefigge di ridurre entro il 2020 almeno del 30 per cento le perdite alimentari e chiede al Consiglio federale di adottare misure che coinvolgano tutti i livelli della filiera alimentare.
La maggioranza della Commissione sostiene in linea di principio la richiesta formulata dalla mozione ma ritiene che persegua un obiettivo troppo ambizioso. Essa rinvia quindi alle misure già adottate dall’economia privata e propone con 8 voti contro 2 di respingere la mozione.
Il Consiglio degli Stati tratterà la mozione probabilmente nel corso della sessione estiva.

 
Presieduta dalla consigliera agli Stati Brigitte Häberli-Koller (PPD/TG), la Commissione si è riunita a Berna il 3 maggio 2016.