Occorre dotare la Confederazione di un ufficio di difesa civica che possa consigliare le persone fisiche e giuridiche nei loro rapporti con le autorità federali, fungere da mediatore in caso di conflitto e che contribuisca in tal modo ad evitare onerose pratiche giuridiche. Con 14 contro 7 voti la Commissione delle istituzioni politiche (CIP) del Consiglio nazionale ha approvato un progetto di legge elaborato da una sua sottocommissione ad hoc, incaricando nel contempo il Consiglio federale di porlo in consultazione entro la fine dell'anno. Con l'istituzione di un Ufficio del difensore civico federale la Commissione adempie un'istanza parlamentare più che trentennale, tornata d'attualità dopo i tragici eventi di Zugo del settembre 2001. 

La Commissione ritiene che un ufficio di difesa civica federale, la cui istituzione è stata richiesta la prima volta nel 1970 dalle cerchie dell'artigianato e dell'industria e da allora ripetutamente sollecitata in numerosi interventi parlamentari trasmessi al Consiglio federale, sia un necessario complemento delle istituzioni federali atteso da lungo tempo. Rileva peraltro che il bilancio delle attività dei sette uffici di difesa civica esistenti a livello cantonale o comunale come pure quello delle istituzioni analoghe a livello privato e federale è affatto positivo.

La minoranza della Commissione respinge l'introduzione di un ufficio di difesa civica soprattutto per ragioni finanziarie. Dubita che l'attività di un difensore civico nell'amministrazione federale permetta di conseguire economie significative. Ritiene anzi che l'istituzione di un siffatto servizio crei soltanto ulteriori posti statali la cui utilità è alquanto dubbia se rapportata ai suoi costi.

Contrariamente alle considerazioni finanziarie della minoranza, la maggioranza della Commissione ritiene che l'istituzione di un difensore civico federale si giustifichi sia sotto il profilo finanziario, sia sotto quello economico ed umano. La sua attività sarà al servizio delle piccole e medie imprese (PMI), ma anche di tutti i cittadini, talvolta persi e incalzati di fronte alla "giungla delle autorità". Il difensore civico può fornire un importante contributo per eliminare le barriere burocratiche, promuovere un atteggiamento più consono alle esigenze dei cittadini da parte dell'amministrazione e per evitare onerose pratiche giuridiche.

Il progetto di legge si fonda sul principio che il difensore civico sia una persona di forte personalità, indipendente, conosciuta in tutte le regioni linguistiche e dotata dello statuto di magistrato, eletta dunque dall'Assemblea federale. Assistito da un sostituto e da una segreteria permanente, il difensore civico presta consulenza alle persone fisiche o giuridiche nei loro rapporti con le autorità federali e funge da mediatore in situazioni di conflitto. Per poter adempiere i suoi compiti, il difensore civico dev'essere totalmente indipendente dal Governo e dall'Amministrazione. Per questo non è concepito come unità amministrativa, bensì come istituzione dell'Assemblea federale, aggregata amministrativamente ai Servizi del Parlamento.

Spunto iniziale del progetto di legge è l'iniziativa parlamentare Fankhauser (98.445, Diritti dell'uomo. Creazione di un servizio federale di mediazione), concretizzata nell'ambito di una sottocommissione presieduta dalla consigliera nazionale Dorle Vallender. Considerata la difficoltà di delimitare precisamente le questioni relative ai diritti umani da altre questioni analoghe, è stato elaborato un progetto di legge per un servizio generale di mediazione. Il progetto si basa su un avamprogetto elaborato, ma poi sospeso, nel 1994 dal Consiglio federale in seguito alla mozione Gadient (88.333 Mediatore federale).

Rapporto

Progetto

Berna, 10.07.2003    Servizi del Parlamento