La Commissione dell’ambiente, della pianificazione del territorio e dell’energia del Consiglio degli Stati ha elaborato le basi legali per prorogare fino al 2031 il Fondo Svizzero per il Paesaggio (FSP). La Commissione apprezza il lavoro svolto dal Fondo che dal 1991 promuove l’unicità e la diversità dei paesaggi svizzeri.

​La Commissione ha licenziato all’unanimità un progetto di legge che permetterà di finanziare per altri dieci anni il Fondo Svizzero per il Paesaggio (FSP). Il rinnovo del Fondo è una questione importante per la Commissione, motivo per cui, all’inizio dell’anno ha presentato un’iniziativa di commissione (18.401) con la quale ha chiesto di mantenere per altri dieci anni (2021-2031) questo strumento di promozione svincolato dall’Amministrazione federale. Il contributo federale per il nuovo periodo sarà di 50 milioni di franchi. Il Fondo è stato creato nel 1991 dal Parlamento in occasione del Settecentesimo della Confederazione. Inizialmente istituito per dieci anni, il Fondo è stato prolungato per due volte, la prima volta fino al 2011 e la seconda fino al 2021. La Commissione giudica in modo molto positivo l’attività che il Fondo ha svolto finora: fornisce un importante sostegno a progetti di conservazione e tutela dei paesaggi rurali tradizionali in tutta la Svizzera. Questi progetti sono cofinanziati da Cantoni, Comuni e terzi. Gli aiuti finanziari del Fondo hanno dunque un effetto moltiplicatore e creano un valore aggiunto dal punto di vista ecologico ed economico. Il Consiglio degli Stati deciderà sulla proroga del Fondo presumibilmente durante la sessione invernale.

Mantenere e semplificare la tassa d’incentivazione sui COV

La Commissione si è inoltre occupata della mozione del Consiglio nazionale che chiede l’abolizione della tassa d’incentivazione sui composti organici volatili (Volatile Organic Compounds, VOC) (15.3733). La Commissione propone all’unanimità di modificare il tenore della mozione: la tassa sui COV deve essere mantenuta ma deve essere ridotto il più possibile l’onere amministrativo per la sua applicazione. Il testo della mozione modificato dalla Commissione stabilisce da un lato che l’attuale livello di protezione deve essere mantenuto e, dall’altro, che vanno debitamente considerate le richieste dei settori interessati. La Commissione ritiene che esista un potenziale di miglioramento, in particolare per quanto riguarda i bilanci dei COV. In futuro le imprese che chiedono un’esenzione dalla tassa, dovranno poter provare la loro prestazione ecologica con una procedura più semplice. La Commissione è convinta che se la tassa fosse abolita sarebbe più difficile mantenere l’attuale livello di protezione. Inoltre, senza la tassa d’incentivazione sarebbero necessari valori soglia più rigidi con un conseguente aumento dei costi per le imprese.

La Commissione ha infine deciso all’unanimità di dare seguito all’iniziativa 16.448 «Garantire l’autoapprovvigionamento in energia idroelettrica per superare l’attuale calo dei prezzi». Tuttavia, considerata l’imminente revisione della legge sull’approvvigionamento elettrico, essa si aspetta che per il proseguimento dei lavori la Commissione omologa tenga conto di quanto sta attualmente facendo il Consiglio federale.

La Commissione ha invece deciso con 8 voti contro 4 di non dare seguito all’iniziativa cantonale 15.313 «Salviamo le dighe e l’energia idraulica in Svizzera». La Commissione ritiene che la richiesta del Cantone di Ginevra d’introdurre una tassa sull’elettricità non sia compatibile con il diritto internazionale. Una minoranza, invece, appoggia l’iniziativa.

Presieduta dal consigliere agli Stati Roland Eberle (V/TG), la Commissione si è riunita a Berna il 13 agosto 2018. A parte della seduta era presente la consigliera federale Doris Leuthard.