La Commissione dell’economia e dei tributi del Consiglio degli Stati (CET-S) è stata informata sulle decisioni del Consiglio federale del penultimo fine settimana e sull’acquisizione di CS da parte di UBS. Per la Commissione, al momento attuale la massima priorità è garantire il ritorno alla calma del sistema dei mercati finanziari. In questo contesto occorre evitare interventi politici affrettati da parte del Parlamento.

Dopo una discussione approfondita con la responsabile del Dipartimento federale delle finanze e il presidente della Banca nazionale, la CET-S ha constatato che un’azione rapida e decisa da parte del Consiglio federale e degli altri attori coinvolti era indispensabile per scongiurare una crisi di portata incalcolabile. Il ruolo del Parlamento sarà ora quello di procedere a un’analisi accurata della crisi di Credit Suisse per poi determinare la necessità di legiferare. Occorre in particolare trarre insegnamento dal passato. Gli accertamenti dal profilo dell’alta vigilanza sono di competenza delle Commissioni della gestione. È pure al vaglio l’istituzione di una commissione parlamentare d’inchiesta (cfr. comunicato stampa dell’Ufficio del CN del 27 marzo 2023). Lo stesso Dipartimento delle finanze ha a sua volta già commissionato un’analisi. Secondo la Commissione, prima di intraprendere ulteriori passi e di determinare la necessità di legiferare è fondamentale attendere almeno i primi risultati di tali accertamenti. La CET-S si astiene dunque in piena consapevolezza dal presentare in questo momento propri interventi di commissione. A suo parere, la sessione straordinaria dovrebbe essere dedicata alla discussione dei crediti d’impegno e delle proposte della Commissioni delle finanze.

Introduzione di un freno alla regolamentazione

Nell’ambito di un corapporto alla Commissione delle istituzioni politiche, la Commissione propone, con 6 voti contro 5 e 2 astensioni, di non entrare in materia sul progetto relativo all’introduzione di un freno alla regolamentazione (22.083). Questo progetto prevede che le leggi federali e i trattati internazionali che implicano oneri importanti per le imprese siano adottati, in fase di voto finale, a maggioranza qualificata.
Secondo la maggioranza della Commissione, tale freno alla regolamentazione è problematico, in particolare da un punto di vista istituzionale, poiché avrebbe l’effetto di privilegiare gli interessi delle imprese rispetto ad altri interessi societari altrettanto legittimi. La maggioranza dubita peraltro che il freno alla regolamentazione possa raggiungere il proprio obiettivo di ridurre i costi che gravano sulle imprese. Al pari del Consiglio federale, reputa che occorra privilegiare il disegno di legge sullo sgravio delle imprese dai costi della regolamentazione (cfr. qui di seguito).

Legge sullo sgravio delle imprese dai costi della regolamentazione

Il disegno di legge (22.082) è inteso a ridurre l’onere normativo che grava sulle imprese e ad ampliare ulteriormente la gamma dei servizi digitalizzati offerti dalle autorità. Le misure riguardano sia le regolamentazioni nuove che quelle esistenti. L’obiettivo è di verificare in modo sistematico il loro potenziale di sgravio e di presentare in modo più trasparente i costi della regolamentazione per le imprese.

Condividendo gli obiettivi perseguiti dal disegno di legge, la Commissione è entrata in materia sul progetto senza svolgere un dibattito. La Commissione ritiene che il progetto contribuisca alla lotta contro i costi normativi. In particolare, migliorerà la qualità delle informazioni disponibili per il Consiglio federale e il Parlamento. Allo stesso modo, quanto previsto a proposito della piattaforma elettronica centralizzata Easygov renderà più agevoli i processi amministrativi tra le imprese e le autorità.

Nell’ambito della deliberazione di dettaglio, la Commissione ha tenuto a precisare che l’obbligo di verificare, in occasione dell’elaborazione di atti normativi, le possibilità di semplificazione per le imprese (cfr. art. 4) nonché di procedere a una stima dei costi (art. 6) si applica non solo al Consiglio federale, ma anche al Parlamento quando elabora un atto normativo nel contesto di un’iniziativa parlamentare. La Commissione ha inoltre discusso una proposta che chiede l’introduzione di un organismo indipendente incaricato di verificare la qualità delle stime dei costi per le imprese effettuate dall’Amministrazione. Poiché su questo tema sono rimasti aperti diversi interrogativi, la Commissione ha chiesto all’Amministrazione di presentarle un rapporto e una formulazione adatta in vista della sua seduta del 24 aprile 2023.

Politica agricola

La CET-S propone senza voti contrari di appianare l’ultima divergenza relativa alla PA 22+ (20.022). L’articolo 153a della legge sull’agricoltura va modificato al fine di facilitare l’utilizzo di organismi utili per la lotta contro i parassiti.

La Commissione ha inoltre preso atto che sono previsti colloqui tra i produttori di verdura e il commercio in merito a un adeguamento delle fasi effettivamente amministrate relative alle verdure. Ha sospeso la trattazione della mozione 22.3928 per offrire al settore l’opportunità di trovare una soluzione nell’ambito di tali trattative.

Nessun incentivo fiscale per chi esercita un’attività lucrativa dopo il pensionamento

Con 9 voti contro 1 e 2 astensioni, la CET-S propone di respingere la mozione della sua omologa del Consiglio nazionale «Promuovere la continuazione dell’attività lucrativa, su base volontaria, dopo il raggiungimento dell’età ordinaria di pensionamento» (22.3865). La Commissione argomenta che la richiesta della mozione di concedere agevolazioni fiscali alle persone in età di pensionamento viola il principio dell’imposizione secondo la capacità economica ed è quindi anticostituzionale.

Nessuna necessità di una piattaforma statale per il calcolo dei prezzi del carburante

Con 6 voti contro 5 e 1 astensione, la Commissione propone di respingere la mozione della sua omologa del Consiglio nazionale «Introdurre un calcolatore in linea dei prezzi del carburante» (22.3884). La maggioranza della Commissione fa riferimento alla piattaforma online già esistente, gestita dal Touring Club Svizzero (TCS). Essa ritiene che questa soluzione privata sia in grado di coprire il fabbisogno e che la necessità di un intervento statale non sia più data. Basandosi su queste considerazioni, nella sessione primaverile ha pure respinto una mozione del Consiglio nazionale di tenore analogo (22.3804).

Concorrenza sui mercati delle energie fossili

La Commissione propone all’unanimità di respingere la mozione (22.3885) presentata dalla sua omologa del Consiglio nazionale che chiede al Consiglio federale di incaricare la Commissione della concorrenza di aprire un’inchiesta su possibili problemi di concorrenza sui mercati delle energie fossili. Secondo la Commissione, non vi sono elementi concreti che indicano possibili restrizioni illegali della concorrenza. La Commissione rileva inoltre che la situazione dei prezzi sul mercato dei combustibili e dei carburanti è notevolmente più distesa rispetto all’anno scorso.

Presieduta dal consigliere agli Stati Alex Kuprecht (UVD, SZ), la Commissione si è riunita a Berna 27 e 28 marzo 2023. A parte della seduta erano presenti la Consigliera federale Karin Keller-Sutter e il Consigliere federale Guy Parmelin.