La CET-N ha recepito in gran parte il disegno del Consiglio federale concernente la legge sul contratto d’assicurazione (17.043). Anche se talvolta con maggioranze risicate, essa respinge le proposte volte a rafforzare la posizione degli assicurati.

La Commissione dell’economia e dei tributi del Consiglio nazionale (CET-N) ha ripreso la deliberazione di dettaglio interrotta nella seduta del mese di aprile (cfr. comunicato stampa del 25 aprile 2018). Per quanto riguarda la possibilità contrattuale per gli assicuratori di adeguare unilateralmente le condizioni di assicurazione e i premi (art. 35), anche se con votazioni con maggioranze risicate, la Commissione ha seguito la proposta del Consiglio federale. Con 11 voti contro 11 e 2 astensioni grazie al voto preponderante del presidente, ha in particolare respinto la proposta di rendere nulla, salvo che nell’ambito dei rischi professionali e commerciali, ogni clausola contrattuale che consenta di adeguare unilateralmente le condizioni d’assicurazione. La maggioranza della Commissione non vuole infatti restringere inutilmente la libertà contrattuale. Rinvia anche all’obbligo di informare l’assicurato prima della conclusione del contratto previsto dall’articolo 3 capoverso 1 lettera j. La minoranza ritiene invece che non debba essere possibile modificare unilateralmente le condizioni d’assicurazione, perché in tal caso gli assicurati non avrebbero una protezione sufficiente.

Con 12 voti contro 12 grazie al voto preponderante del presidente, la Commissione ha inoltre respinto la proposta di sancire nella legge un’estensione della copertura di 5 anni nell’ambito delle assicurazioni malattie complementari nel caso in cui il danno relativo al rischio assicurato si verifichi dopo l’estinzione del contratto. Secondo la maggioranza, l’obbligo di informare l’assicurato (art. 3 cpv. 1 lett. k) è sufficiente e conforme alla libertà contrattuale. Per quanto riguarda la validità temporale della protezione assicurativa, la Commissione ha anche respinto, con 12 voti contro 9 e 1 astensione, la proposta di sancire nella legge la nullità della clausola contrattuale che conferisce a un’impresa di assicurazione il diritto di limitare o sopprimere unilateralmente gli obblighi di prestazione esistenti alla fine del contratto dopo il verificarsi del sinistro. La maggioranza della Commissione condivide il punto di vista del Consiglio federale, secondo il quale questa limitazione degli obblighi di prestazione non è problematica perché l’assicurato ne è stato informato prima di concludere il contratto di assicurazione (art. 3 cpv. 1 lett l). Secondo la minoranza, invece, tali disposizioni contrattuali penalizzeranno gli assicurati più anziani, che saranno obbligati ad accettare che l’impresa di assicurazione disponga di un corrispondente diritto di limitare o sopprimere alcune prestazioni.

La Commissione è ritornata sulla sua decisione del 23 aprile scorso concernente l’articolo 2a capoverso 1. Allineandosi al Consiglio federale, con 12 voti contro 10 propone di prevedere un diritto di revoca soltanto nel quadro della conclusione del contratto, e non più anche in caso di modifiche importanti del contratto. La Commissione ha anche apportato alcune modifiche al disegno del Consiglio federale. Ad esempio, ha proposto all’unanimità di non abrogare l’articolo 43 per quanto riguarda la responsabilità dell’assicuratore per i suoi agenti. È inoltre stata accolta con 22 voti contro 0 e 1 astensione una modifica dell’articolo 28 capoverso 2, secondo la quale il momento determinante per valutare l’aggravamento di un rischio è quello della risposta alle domande e non più quello della conclusione del contratto. La Commissione propone infine in diversi articoli che la disdetta del contratto d’assicurazione possa avvenire per via elettronica.

Nella votazione sul complesso la Commissione ha accolto il disegno con 14 voti contro 6 e 5 astensioni. Non si sa ancora se il progetto sarà trattato nella sessione invernale 2018 oppure se, per mancanza di tempo, il Consiglio nazionale lo potrà esaminare soltanto nella sessione primaverile 2019.

2. Non ampliare la promozione della costruzione di abitazioni

La Commissione aveva già iniziato, nella seduta del 13 e 14 agosto 2018, a trattare l’iniziativa popolare 18.035 «Più abitazioni a prezzi accessibili. Iniziativa popolare e credito quadro per aumentare la dotazione del fondo di rotazione» chiedendo all’Amministrazione di compiere ulteriori accertamenti, che hanno evidenziato gli strumenti impiegati da Confederazione, Cantoni e Comuni per promuovere la costruzione di abitazioni. Alla fine la CET-N si pronuncia sia contro l’iniziativa sia contro il credito quadro per aumentare la dotazione del fondo di rotazione. Con 13 voti contro 11 senza astensioni non è entrata in materia sul credito quadro e, con 18 voti contro 6 e 1 astensione, propone alla propria Camera di respingere l’iniziativa.

La maggioranza della Commissione ritiene che la situazione del mercato dell’alloggio sia ora meno tesa, molti appartamenti sono vuoti e pertanto non sono più necessari ulteriori mezzi per il fondo di rotazione e tanto meno nuovi strumenti come il diritto di prelazione per Cantoni e Comuni. Inoltre Cantoni e Comuni hanno già elaborato programmi di promozione della costruzione di abitazioni appositamente concepiti per le loro specifiche situazioni. Una forte minoranza è tuttavia dell’opinione che nelle zone urbane persista la penuria di appartamenti a prezzi accessibili, che dovrebbe essere affrontata promuovendo l’edilizia abitativa di utilità pubblica. L’aumento della dotazione del fondo di rotazione sarebbe il minimo assolutamente indispensabile per garantire l’attuale livello del sostegno finanziario alle cooperative e adempiere il mandato costituzionale. Un’altra minoranza vuole che si raccomandi di accogliere l’iniziativa in modo che la politica dell’alloggio della Confederazione sia chiaramente rafforzata.

L’oggetto sarà trattato in Consiglio nazionale nella sessione invernale 2018.

3. IVA

Con 13 voti contro 11 la CET-N ha dato seguito all’iniziativa parlamentare 17.479 «Assoggettamento generalizzato all’IVA a partire da una cifra d’affari di 150 000 franchi» del consigliere nazionale Erich Hess. La maggioranza ritiene che le piccole imprese debbano essere sgravate sotto il profilo amministrativo prevedendo l’assoggettamento all’IVA soltanto a partire da una cifra d’affari di 150 000 franchi. In che misura il limite debba essere effettivamente innalzato si deciderà soltanto nella fase di attuazione, ovvero dopo l’eventuale approvazione da parte della CET-S. Con 11 voti conto 9 e 2 astensioni la Commissione ha accolto la mozione del consigliere agli Stati Stefan Engler 18.3235 «Semplificazione dell'imposta sul valore aggiunto per pacchetti di prestazioni» in una versione leggermente modificata. La modifica prevede che il pacchetto debba essere costituito soltanto da prestazioni sul territorio nazionale.

4. Soglia di identificazione per le transazioni in contanti

Con 16 voti contro 5 e 1 astensione, la CET-N ha infine presentato una mozione commissionale concernente una soglia di identificazione per le transazioni in contanti (18.4094). La FINMA prevede di abbassare tale soglia a 15 000 franchi, conformemente agli standard del Financial Action Task Force (FATF). La CET-N vuole incaricare il Consiglio federale di sancire nella legge l’attuale soglia di 25 000 franchi. Secondo la maggioranza della Commissione, un abbassamento della soglia di identificazione comporterebbe un notevole onere amministrativo supplementare per i clienti delle banche, che non si giustifica rimandando agli standard internazionali.

5. Altre decisioni

Con 16 voti contro 8 la CET-N propone di non dare seguito all’iniziativa cantonale del Cantone di Friburgo che chiede un’amnistia fiscale generale (16.311). Con 14 voti contro 3 e 4 astensioni, la CET-N propone ugualmente di non dare seguito a un’iniziativa cantonale del Catone di Zugo (16.314) che chiede di sancire nella legge il taglio delle banconote. Niente indica che la BNS intenda modificare l’attale taglio delle banconote. La nuova serie di banconote che è attualmente diffusa dimostra esattamente il contrario. Non vi è necessità di intervenire.

Presieduta dal consigliere nazionale Jean-François Rime (UDC, FR), la Commissione si è riunita a Berna il 22 e 23 ottobre 2018. A parte della seduta era presente il consigliere federale Ueli Maurer.