Il plenum vuole attendere il disegno di legge in via di elaborazione che dovrebbe attribuire alla polizia maggiori strumenti per contrastare le cosiddette persone potenzialmente pericolose al di fuori di un procedimento penale, soprattutto nella fase della radicalizzazione.
Secondo il consigliere nazionale Walter Wobmann (UDC/SO), autore della mozione, le azioni di distribuzione del Corano servono principalmente come piattaforma per adescare giovani e convincerli a consacrarsi al jihadismo.
Wobmann cita il caso di Winterthur (ZH), dove l'iniziativa avrebbe permesso di radicalizzare diversi giovani, che sarebbero poi stati inviati a combattere in Siria o in Iraq.
Da tempo le autorità elvetiche stanno valutando quali misure adottare contro "Lies!". Il canton Berna, per esempio, ha invitato i comuni a respingere sistematicamente le richieste di autorizzazione di distribuzione gratuita del Corano. Per l'esecutivo bernese, simili azioni incitano i giovani a radicalizzarsi.
Secondo il comitato della Conferenza delle direttrici e dei direttori cantonali di giustizia e polizia, un divieto generalizzato nei confronti dell'organizzazione "Lies!" non sarebbe di nessuna efficacia. A suo parere si può invece contrastare la distribuzione gratuita del Corano per strada non concedendo le necessarie autorizzazioni.