La sua riconferma era tutto fuorché scontata, la Commissione giudiziaria del Parlamento raccomandava infatti (per 9 voti a 6 e 1 astensione) la non rielezione di Lauber. All'origine di questa presa di posizione negativa vi erano ragioni sia giuridiche che politiche.
Per quanta attiene all'aspetto giuridico, su Lauber pesava un procedimento disciplinare (tutt'ora in corso) per non aver verbalizzato alcuni incontri avuti con l'attuale presidente della FIFA, Gianni Infantino, come ha spiegato la relatrice commissionale Ursula Schneider Schüttel (PS/FR).
Dopo settimane di dubbi, stamane le possibilità che Lauber fosse rieletto dall'Assemblea federale sembravano comunque molto favorevoli. Nei giorni scorsi la sua candidatura aveva infatti ottenuto il sostegno della maggioranza dei gruppi PLR, UDC e PS. Il PPD e i Verdi avevano invece lasciato libertà di voto ai loro membri.
PLR a favore
Il Plr stamane ha fatto di tutto per sostenere la rielezione di Lauber. A nome della minoranza della Commissione giudiziaria, il consigliere nazionale Christian Lüscher (PLR/GE) ha chiesto di riconfermare l'attuale procuratore per un terzo mandato. Lauber era stato designato la prima volta dal Parlamento nel settembre 2011 per succedere a Erwin Beyeler e nel 2015 è stato rieletto per un secondo mandato, che scade a fine anno.
"Una non rielezione indebolirebbe il Ministero pubblico della Confederazione a livello nazionale e internazionale", ha sostenuto Lüscher, per il quale la questione non andrebbe politicizzata e il Parlamento dovrebbe puntare sulla stabilità e la continuità.
Inoltre, secondo il liberale-radicale ginevrino, "Lauber non ha commesso una violazione grave e intenzionale dei suoi doveri, tale da giustificare la sua estromissione". "Un procuratore non è perfetto, ciò può costituire una delusione, ma non basta per decidere di non rieleggerlo", gli ha fatto eco il collega di partito e "senatore" Raphaël Compte (PLR/NE).
Dal canto suo, il PPD non aveva espresso raccomandazioni di voto. "Siamo preoccupati per il contenzioso di questi ultimi mesi tra il Ministero pubblico della Confederazione e l'Autorità di vigilanza. Ciò indebolisce le istituzioni", ha dichiarato il consigliere agli Stati Filippo Lombardi (PPD/TI), secondo il quale ciascuno si è fatto la sua opinione sulla vicenda e può pronunciarsi in piena coscienza.
"Un periodo non sempre facile"
Ma alla fine Lauber ce l'ha fatta, seppur di misura, ottenendo 129 voti, 7 in più della maggioranza assoluta necessaria per la sua rielezione. Il procuratore generale rieletto ha quindi fatto una breve dichiarazione ai media presenti a Palazzo federale.
Lauber ha tenuto a ringraziare il Parlamento per la fiducia accordatagli. Ha inoltre espresso riconoscenza alla sua famiglia e ai suoi amici per il sostegno ricevuto in questo "periodo non sempre facile".
Lauber ha poi annunciato che si impegnerà ancor di più in favore di un perseguimento penale efficace e moderno a livello federale. A suo avviso, assieme ai cantoni e agli altri partner svizzeri ed esteri si potranno trovare le forme adeguate per combattere la criminalità del 21 secolo.
Lauber ha quindi annunciato che ritornerà davanti ai media solo quando avrà qualcosa da dire sulla realizzazione di questi obiettivi e se ne è poi andato.
Altre elezioni
L'Assemblea federale stamane ha anche proceduto all'elezione di quattro nuovi giudici al Tribunale federale (TF). In questo caso si è trattato di una pura formalità, visto che tutti i gruppi sostenevano i candidati presentatisi: Michael Beusch (PS) ha ottenuto 228 voti su 243 schede valide, Sonja Koch (UDC) e Thomas Müller (UDC) 224, mentre a Beatrice van de Graaf (UDC) ne sono andati 215. La loro elezione contribuisce a una rappresentanza più equilibrata delle forze politiche in seno al TF.
Nessun problema neanche per l'elezione di un nuovo membro dell'Autorità di vigilanza sul Ministero pubblico della Confederazione. Luzia Vetterli è stata eletta con 225 voti su 226 schede valide.