La legge sulle misure coercitive a scopo assistenziale e i collocamenti extrafamiliari prima del 1981 (LMCCE) prevede il versamento di una indennità fino a 25 mila franchi a titolo di riparazione. Secondo le disposizioni in vigore, in caso di diritto alle PC tale contributo non viene calcolato quale reddito, però va ad aumentare la sostanza.
Risultato: ad alcuni beneficiari è stata ridotta la prestazione complementare, come ha recentemente svelato la trasmissione della tivù svizzerotedesca "Kassensturz", ha ricordato il relatore commissionale Paul Rechsteiner (PS/SG). Per eliminare questo effetto indesiderato, la commissione si è messa all'opera già sette giorni dopo la diffusione del reportage televisivo proponendo una iniziativa parlamentare per correggere la situazione il più rapidamente possibile.
In futuro, quindi, nel calcolo delle prestazioni complementari all'AVS e all'AI si rinuncerà al computo del contributo di solidarietà quale parte della sostanza e dei proventi da esso generati quale reddito. Le riduzioni delle PC avvenute in passato devono inoltre essere revocate e gli interessati devono venire rimborsati.
In base alle conoscenze attuali, delle circa 9 mila persone che hanno inoltrato una domanda di risarcimento circa 830 ricevono prestazioni complementari. Soltanto una parte si è vista tuttavia ridurre le PC. Per il momento sono 20 le persone che si sono annunciate. Si stima che i rimborsi ammonteranno al massimo a circa 600 mila franchi.