Infatti, in materia di preventivo o di crediti aggiuntivi, se una delle due Camere respinge le proposte della conciliazione prevale la decisione della terza deliberazione che prevede l'importo più basso, in questo caso quella sostenuta dagli Stati.
Dopo quasi tre settimane di tira e molla, questa voce di bilancio è stata il punto più controverso tra i due rami del Parlamento sul budget 2022, sul quale aleggiano le conseguenze della pandemia. Se alla Camera del popolo l'Alleanza del Centro ha sempre votato con la sinistra e i Verdi liberali per opporsi a questo taglio lineare che corrisponderebbe a 120 posti di lavoro in meno, agli Stati i "senatori" del Centro hanno sempre sostenuto la proposta assieme ai colleghi di UDC e PLR.
Il ministro delle finanze Ueli Maurer ha più volte ribadito che il personale di cui dispongono i vari dipartimenti è necessario per adempiere i loro mandati e il Governo esamina già accuratamente tutti i posti di lavoro. Anche vari oratori di sinistra hanno messo in guardia da riduzioni arbitrarie che porterebbero solo insicurezza in seno all'amministrazione federale.
Dal canto loro, liberali-radicali e democentristi (ma anche i "senatori" del Centro) hanno sostenuto a più riprese tale riduzione. Con questo taglio i partiti borghesi intendono dare "un segnale" al Consiglio federale. La Confederazione assume in media 500 dipendenti in più ogni anno, si tratta di una crescita eccessiva, ha dichiarato durante i dibattiti il consigliere nazionale Peter Schilliger (PLR/LU).
Deficit di 2 miliardi
Sul preventivo 2022 della Confederazione aleggiano le conseguenze dell'epidemia di coronavirus: con entrate per 78,642 miliardi e spese per 80,725 miliardi, il Consiglio federale si attende un deficit di circa 2,1 miliardi di franchi.
Le due Camere si erano già messe d'accordo su uscite supplementari per 257 milioni di franchi rispetto a quelle chiesto dal governo. Quella più significativa riguarda un pacchetto di 233 milioni di franchi per garantire a medio e lungo termine il finanziamento del Fondo per l'infrastruttura ferroviaria (FIF).
Con il taglio di 21 milioni nel personale decise dal Parlamento, le spese supplementari saranno 236 milioni in più del progetto governativo, per un deficit complessivo di 2,319 miliardi.