I parlamentari beneficiano dell’immunità assoluta e di due privilegi di perseguimento processuale, ovvero l’immunità relativa e la garanzia di partecipazione alle sessioni. Questi privilegi hanno lo scopo di mantenere la funzionalità del Parlamento.
Ambito di tutela | Esternazioni nelle Camere e negli organi parlamentari | Atti direttamente connessi con la condizione e l’attività ufficiale | Atti indirettamente connessi con la condizione e l’attività ufficiale. |
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Tutela da | Perseguimento penale o civile | Perseguimento penale | Perseguimento penale durante la Sessione |
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Grado di tutela | Non può essere soppressa e il membro dell’autorità non può rinunciarvi, nemmeno volontariamente. | Può essere soppressa; il membro dell’autorità non può rinunciarvi volontariamente. | Può essere soppressa e il parlamentare può rinunciarvi volontariamente. |
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Interessati | Parlamentari, membri del Consiglio federale e il cancelliere della Confederazione. | Parlamentari e membri di autorità o magistrati eletti dall’Assemblea federale.. |
Parlamentari |
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I. Immunità assoluta
I parlamentari – come del resto i membri del
Consiglio federale e il
cancelliere della Confederazione – beneficiano dell’immunità assoluta per quanto da loro espresso nelle Camere o negli
organi parlamentari (art. 162 cpv. 1 Cost.). Essi non incorrono giuridicamente in alcuna responsabilità (penale, civile, disciplinare) per quanto da loro espresso. Sono tuttavia autorizzate le
misure disciplinari interne previste dalla legge sul Parlamento (art. 13 LParl).
L’immunità assoluta è una protezione funzionale, ovvero il suo scopo è il mantenimento della funzionalità delle autorità federali. Gli interessati non possono dunque rinunciarvi.
L’immunità assoluta non può essere soppressa, contrariamente agli altri due privilegi.
II. Immunità relativa
Non può essere promosso alcun procedimento penale contro un parlamentare per un reato direttamente connesso con la sua condizione o attività ufficiale (art. 17 cpv. 1 LParl). L’immunità relativa tutela dal perseguimento penale ma non da quello civile.
Come l’immunità assoluta, l’immunità relativa è una protezione funzionale. L’imputato non può pertanto rinunciarvi. Contrariamente all’immunità assoluta, l’immunità relativa può però essere soppressa.
II.1. Procedura di autorizzazione
La richiesta di soppressione di immunità deve essere presentata non appena l’autorità di perseguimento penale sospetta un membro dell'Assemblea federale di aver commesso un reato. La soppressione dell’immunità costituisce un presupposto processuale che deve essere adempiuto prima dell’avvio del perseguimento penale.
La Commissione dell'immunità del Consiglio nazionale (art. 17 cpv. 1 LParl;
art. 33cter RCN) e la Commissione degli affari giuridici del Consiglio degli Stati (art. 17 cpv. 1 LParl;
art. 28a RCS) sono competenti per trattare le richieste di soppressione dell'immunità.
Di comune intesa, i presidenti delle commissioni competenti possono rinviare all'autorità di perseguimento penale, perché le completi, le richieste di soppressione dell'immunità non sufficientemente motivate (art. 17 cpv. 3bis LParl). Le richieste manifestamente infondate possono invece essere direttamente liquidate di comune intesa dai presidenti delle commissioni competenti, previa informazione di queste ultime. Se la maggioranza di una commissione chiede che si deliberi sulla richiesta, questa è trattata secondo la procedura ordinaria (art. 17 cpv. 4 LParl).
Le due commissioni trattano la richiesta una dopo l’altra. La richiesta di soppressione dell'immunità è trattata dapprima dalla commissione competente della Camera cui appartiene il parlamentare indagato (art. 17a cpv. 1 LParl).
Prima di prendere una decisione le commissioni sentono il parlamentare indagato (art. 17a cpv. 4, primo periodo LParl). Questi non può farsi né rappresentare né accompagnare (art. 17a cpv. 4, secondo periodo LParl).
In una prima fase le commissioni esaminano se l’azione contestata rientra nel caso dell’immunità relativa. Decidono di non entrare in materia se l’azione rientra nel caso dell’immunità assoluta o se non vi è una relazione diretta fra l’attività e la condizione ufficiale. Se non vi è una relazione diretta con l’attività e la funzione ufficiale, l’autorità di perseguimento penale può avviare il procedimento.
Se le commissioni entrano in materia – ovvero giungono alla conclusione che vi sia una relazione diretta fra l’azione incriminata e l’attività e la condizione ufficiali – esaminano, in una seconda fase, se sia necessario sopprimere l’immunità. In primo luogo si tratta di stabilire se sia stato commesso un reato. In caso negativo l’immunità non viene soppressa. Nel caso fosse stato commesso un reato, invece, le commissioni ponderano tra l’interesse pubblico al libero esercizio del mandato parlamentare e l’interesse pubblico al perseguimento penale. Se quest’ultimo prevale, le commissioni sopprimono l’immunità.
Se sembra giustificato dalle circostanze del caso, le commissioni competenti possono affidare alle autorità penali della Confederazione il perseguimento e il giudizio di un reato sottostante alla giurisdizione cantonale (art. 17 cpv. 2 LParl). Per un tale caso
l’Assemblea federale plenaria può eleggere un procuratore generale straordinario della Confederazione (art. 17 cpv. 3 LParl).
Se le decisioni delle due commissioni divergono, la seconda reiezione (non entrata in materia o non soppressione) da parte di una Commissione è definitiva (art. 17a cpv. 2 LParl).
La decisione delle commissioni è definitiva (art. 17a cpv. 5 LParl).
III. Garanzia di partecipazione alle sessioni
Durante le
sessioni i parlamentari beneficiano di protezione contro il perseguimento penale in caso di reati estranei all’esercizio della loro funzione. Durante la sessione, nessun parlamentare può, senza il suo consenso scritto o preventiva autorizzazione della commissione competente della Camera cui appartiene, essere perseguito penalmente per crimini o delitti non direttamente connessi con la sua condizione o attività ufficiale (art. 20 cpv. 1 LParl). Rimane salvo l’arresto preventivo in caso di pericolo di fuga o, se si tratta di crimine, in caso di flagrante reato (art. 20 cpv. 2 primo periodo LParl). Entro 24 ore, l’autorità che ha ordinato l’arresto deve chiedere direttamente il beneplacito della commissione competente della Camera cui appartiene il parlamentare in causa, salvo che questi non lo dia egli stesso per scritto (art. 20 cpv. 2 secondo periodo LParl).
La garanzia di partecipazione alle sessioni tutela i parlamentari dal perseguimento penale soltanto durante il periodo della sessione. La garanzia di partecipazione si distingue inoltre dalle altre immunità per il fatto che il parlamentare può rinunciarvi e che può essere levata dalla commissione cui tale parlamentare appartiene senza l’approvazione della commissione dell’altra Camera.
Fatti e cifre
Fino a dicembre 2011 tutte le azioni in relazione - anche indiretta - fra l’attività e la condizione ufficiale erano tutelate mediante l’immunità relativa. Fino al 2011 la competenza per sopprimere l’immunità era delle Camere e non delle commissioni, che preparavano unicamente la richiesta.
Nel 2018 è stata soppressa per la prima volta l’immunità di un deputato.
Per i fatti e le cifre, consulti la scheda informativa in PDF.
Fonti
- Moritz von Wyss, Art. 162 N 8, in: Ehrenzeller/Schindler/Schweizer/Vallender (a cura di), Die schweizerische Bundesverfassung, St. Galler Kommentar, Schulthess, Zürich/Basel/Genf 2014, pag. 2661.
- Giovanni Biaggini, Art. 162 N 10, in: Giovanni Biaggini, Bundesverfassung der Schweizerischen Eidgenossenschaft, Kommentar, Orell Füssli Verlag AG 2007.
- Arrêt du 18 novembre 2008 Ire Cour des plaintes.