La revisione - contro cui potrebbe essere lanciato un referendum - prevede che la regolazione degli effettivi di alcune specie protette possa essere agevolata, al fine di impedire "grossi danni o pericoli" per l'uomo. Il dossier passa ora al Nazionale.
Il tema ha dato adito a un lungo e animato dibattito agli Stati, durato quasi sei ore tra la settimana scorsa e oggi, nel corso del quale la destra è riuscita in vari punti a rafforzare il progetto. Dal canto suo, la sinistra ha dapprima tentato invano di rinviarlo al Governo - proposta bocciata con 29 voti contro 14 - e poi di limitarne la portata.
Nel voto finale, come era prevedibile, non ci sono state sorprese e nella proporzione di due a uno i "senatori" hanno accettato il progetto governativo, con le modifiche apportate dalla maggioranza di destra. In particolare, essa è riuscita a far passare una proposta che impedisce i ricorsi contro decisioni cantonali relative a specie che possono essere cacciate.
Regolazione facilitata del lupo
Sin dalla sua riapparizione nel 1995, lo statuto del lupo in Svizzera ha suscitato parecchie discussioni. "Si ha l'impressione che il solo problema del Paese sia il lupo", ha commentato la ministra dell'ambiente Doris Leuthard. Il Consiglio federale ha già sin d'ora annunciato che chiederà un suo declassamento da "specie assolutamente protetta" a "protetta" nell'ambito della Convenzione di Berna. Questa modifica deve essere portata davanti al Consiglio d'Europa.
Nel contempo, il Governo ha sottoposto al Parlamento una revisione della legge sulla caccia. Senza mettere in discussione lo statuto del lupo, la modifica legislativa prevede che il predatore possa essere abbattuto più facilmente in Svizzera.
La revisione fa esplicitamente riferimento all'uccisione di animali isolati. I Cantoni non saranno inoltre più obbligati a provare un danno concreto. Previa consultazione dell'Ufficio federale dell'ambiente (UFAM), potranno effettuare "interventi regolatori negli effettivi" non soltanto per i lupi, a anche per talune altre specie protette che sono fonte di controversie. Tra queste figurano lo stambecco, la lince o il castoro.
Dal canto suo, Roberto Zanetti (PS/SO) ha tentato invano di convincere il plenum che si aprirebbe la porta a ogni genere di abusi. Con 25 voti contro 20, il "senatore" socialista è tuttavia riuscito a far passare una sua proposta, affinché le regolazioni non avvengano a scapito della protezione dei biotopi e della conservazione della diversità delle specie.
Referendum in vista
Per le associazioni in difesa dell'ambiente e di protezione degli animali, ci si è però spinti troppo lontano. Per questo motivo esse hanno già minacciato il lancio del referendum contro il progetto, che è stato definito una "legge d'abbattimento". Nel frattempo, auspicano che il campo rosso-verde possa riuscire a limitarne la portata al Nazionale. "Il progetto non è equilibrato. Occorre prendere delle misure per fronteggiare il lupo, ma si è voluto rivedere completamente la legislazione", ha deplorato Robert Cramer (Verdi/GE).
La regolazione infatti non riguarda soltanto il lupo (dal primo settembre al 31 marzo), ma anche lo stambecco (dal primo agosto al 30 novembre) e altre specie. La Camera dei cantoni ha infatti deciso di inserire nell'articolo sulla regolazione degli effettivi pure il castoro (dal primo settembre al 15 marzo) e la lince (dal primo febbraio al 15 marzo).
La revisione, infine, consentirà pure l'abbattimento di orsi solitari che penetrano in maniera regolare nei villaggi alla ricerca di cibo nonostante le misure di dissuasione.
Federalismo necessario
Non sarà il "Far West", ha tuttavia assicurato Werner Hösli (UDC/GL). Al contrario occorre lasciare un margine di manovra alle autorità locali, poiché la situazione varia fortemente da un cantone all'altro. Inoltre, le istanze cantonali hanno tutte le competenze necessarie in materia, hanno affermato diversi oratori.
Se non si prendono provvedimenti regolatori, gli effettivi dei lupi rischiano di aumentare massicciamente al punto da diventare incontrollabili, come in Francia, ha aggiunto Beat Rieder (PPD/VS). A suo avviso, il lupo non è minacciato in Europa e il suo statuto di protezione è eccessivo.
Pur sostenendo il progetto, il "senatore" Werner Lüginbühl (PBD/BE) ha invitato la destra e gli esponenti dei cantoni alpini a non spingersi troppo lontano, in particolare per quanto riguarda le condizioni poste per consentire misure di regolazione.