(ats) Estendere l'analisi del DNA anche ad altre caratteristiche fisiche visibili come l'età, il colore degli occhi, dei capelli e della pelle nonché la discendenza biogeografica. È quanto si propone una revisione di legge al momento all'esame del Consiglio nazionale, dopo che quest'ultimo ha respinto una richiesta di non entrata nel merito dei Verdi per 136 voti a 43 e 6 astenuti.

Per la maggioranza del plenum, compresi anche diversi membri del PS che sulla revisione si sono divisi, la fenotipizzazione è uno strumento di indagine che verrebbe impiegato quale ultima ratio, quando le indagini su un determinato crimine sono giunte a un punto morto.

Non si tratta di stigmatizzare un gruppo particolare di persone sulla base del colore della pelle o dell'origine, bensì di limitare la cerchia delle persone sospette. Tale sistema si è dimostrato efficace in diversi paesi che lo applicano, come gli Stati Uniti e i Paesi Bassi.

Un "no" a questa revisione rappresenta un "no" al progresso della scienza forense che non tiene conto del desiderio delle vittime di reati gravi, come lo stupro, del desiderio di giustizia e riparazione. La sicurezza degli individui deve avere un peso maggiore rispetto alla protezione delle sfera privata.

A nome dei Verdi, Marionna Schlatter (ZH) ha sostenuto in aula che il suo gruppo non è per principio contrario a questi metodi di analisi e ricerca, ma che si è deciso a proporre la non entrata nel merito quando nelle discussioni in commissione non è stato possibile introdurre dei paletti più severi per quanto attiene la conservazione delle tracce genetiche.

Gli ecologisti hanno rinfacciato alla maggioranza che sostiene la revisione poca sensibilità per la protezione della sfera privata, aggiungendo che la fenotipizzazione, contrariamente a quanto sostenuto, non è un rimedio miracolo che consentirà di rivolvere tutti i casi. In alcuni paesi, come in Austria, tali metodi usati per delucidare crimini gravi hanno gettato discredito su determinate categorie della popolazione (in questo caso la popolazione Rom, n.d.r.) poi risultate del tutto estranee ai fatti, poiché le tracce di DNA conservate sono risultate essere contaminate. Il pericolo di stigmatizzare un'interna categorie di persone, sia perché di origine extraeuropea sia per il suo modo di vita, è reale. Senza miglioramenti nella legge, ha promesso la deputata ecologista, il suo gruppo boccerà la revisione al voto finale.

Diverse riflessioni dei Verdi sono state riprese da Min Li Marti (PS/ZH), secondo cui la fenotipizzazione indica solo delle probabilità, ossia che la persona ricercata ha i capelli neri o gli occhi blu, oppure è originaria di un altro continente, ma non offre certezze granitiche. Pur essendo favorevole all'entrata in materia, il PS tenterà di smussare alcuni aspetti della revisione per renderla in meno invasiva possibile.

La maggioranza del plenum ha sostenuto che tali sistemi di indagine servono in primis ad escludere potenziali sospetti, a restringere insomma la cerchia dei potenziali sospetti di un crimine grave. Non è possibile a loro avviso che i presunti autori di un reato vengano maggiormente protetti rispetto alla vittime di un crimine. Lo Stato deve proteggere i propri cittadini, è un compito essenziale, utilizzando i nuovi metodi a disposizione, ma tenendo anche conto dello Stato di diritto e della protezione della personalità.

L'intromissione nella sfera privata è proporzionata e deve rispettare precise condizioni, ha affermato in aula la Consigliera federale Karin Keller-Sutter. Le analisi del DNA non sono dirette verso un gruppo o una persona in particolare, poiché si limitano ad estrarre dati di carattere generale, ha spiegato la ministra di giustizia e polizia.

Stando al progetto di governo, il risultato delle analisi potrà essere utilizzato unicamente per le indagini riguardanti uno specifico caso e non verrà registrato nella banca dati sui profili genetici.

Il metodo dovrà inoltre essere impiegato per far luce su reati puniti con una pena detentiva massima superiore a tre anni, come gli stupri o gli omicidi.