In occasione della Giornata della politica estera del Parlamento, che si è svolta il 6 novembre 2024, circa 40 consiglieri nazionali e consiglieri agli Stati si sono chinati sulle sfide importanti e urgenti in materia di politica di sicurezza nel contesto europeo e nella regione dell’Asia-Pacifico. Organizzato in collaborazione con il Centro di politica di sicurezza di Ginevra (Geneva Centre for Security Policy, GCSP), l’incontro ha visto la partecipazione di membri delle Commissioni della politica estera (CPE), delle delegazioni dell’Assemblea federale incaricate delle relazioni con le assemblee parlamentari di organizzazioni internazionali e di Stati vicini, nonché delle Commissioni della politica di sicurezza (CPS). Sono intervenuti oratori di alto livello, tra cui il presidente della Repubblica Ceca Petr Pavel, che ha pronunciato il discorso di apertura.

La Giornata della politica estera del Parlamento è stata istituita per rafforzare il coordinamento e i contatti tra i vari organi parlamentari che si occupano di questioni di politica estera. La terza edizione si è tenuta il 6 novembre 2024. È stata aperta dal presidente del Consiglio nazionale Eric Nussbaumer (PS, BL) e da un discorso del presidente della Repubblica Ceca Petr Pavel, che si trova in Svizzera per una visita di Stato, ed è stata presieduta dai presidenti delle due CPE, il consigliere nazionale Laurent Wehrli (PLR, VD) e il consigliere agli Stati Marco Chiesa (UDC, TI). La Giornata è stata dedicata da un lato alla guerra condotta dalla Russia contro l’Ucraina e dall’altro all’importanza geopolitica dell’Asia sulla scena internazionale.

Nel suo discorso di apertura, il presidente Ceco Petr Pavel ha esposto il suo autorevole punto di vista sulle minacce che i numerosi conflitti, in particolare quello in Ucraina, rappresentano per le democrazie, e ha esortato a una maggiore collaborazione tra queste ultime per affrontare tali sfide. Il presidente Pavel ha in seguito discusso con i parlamentari, tra l’altro dei risultati delle elezioni americane e del ruolo dei Paesi neutrali come la Svizzera. La prima parte dell’incontro è stata dedicata al conflitto in Ucraina, alle sue implicazioni geopolitiche e alle discussioni su diversi scenari per il futuro, anche alla luce delle elezioni negli Stati Uniti. A tale riguardo i partecipanti hanno ascoltato gli interventi dell’ambasciatoreThomas Greminger, direttore del GCSP, di Thomas Graham, ex funzionario americano di alto livello ed esperto della Russia, nonché di Daniel Möckli, capo del gruppo di riflessione Center for Security Studies del Politecnico federale di Zurigo. La discussione tra gli esperti e i parlamentari è stata incentrata in particolare sulle conseguenze per la politica estera della Svizzera.

Il secondo blocco tematico è stato dedicato all’importanzageopolitica dell’Asia sulla scena internazionale. Attualmente la regione è attraversata da tensioni, sempre più forti, tra la Cina e gli Stati Uniti. In Asia non vi sono solamente i mercati con la più rapida crescita al mondo, ma anche zone strategiche di importanza mondiale sotto il profilo della politica di sicurezza come lo Stretto di Taiwan, la penisola coreana e il Mar Cinese Meridionale. Questo blocco tematico è stato aperto dalla presentazione di Kyung-wha Kang (presidente e direttrice generale dell’Asian Society e ministra degli affari esteri della Corea del Sud dal 2017 al 2021) sulle future relazioni tra l’Asia e l’Europa. La signora Kang ha presentato un’analisi approfondita sul ruolo dell’Asia in quanto attore geopolitico nella sua grande diversità e, in particolare, quel che significa per l’Europa e la Svizzera.

Ha fatto seguito una tavola rotonda a cui hanno partecipato Antoine Bondaz (direttore dell’Osservatorio sul multilateralismo nell’Indopacifico del gruppo di riflessione francese Fondation pour la Recherche Stratégique), Bernardino Regazzoni (ambasciatore svizzero in Cina fino al 2022) e Zichen Wang (esperto in seno al gruppo di riflessione cinese Center for China and Globalization). Si è discusso dello stretto legame tra la prosperità e la sicurezza in Europa e le tendenze in materia di sicurezza osservate in Asia. Si è provato a identificare le possibilità a disposizione degli Stati europei per ritrovare un posto nell’ordine regionale in rapida evoluzione dopo diversi decenni di esclusione e per intensificare la collaborazione sia a livello bilaterale che multilaterale nella regione. Durante il dibattito con i parlamentari, si è anche riflettuto sui possibili nuovi orientamenti della politica estera degli Stati Uniti e sulle ricadute per la Svizzera.