La Commissione degli affari giuridici del Consiglio nazionale ha adottato un progetto preliminare in adempimento dell’iniziativa parlamentare 17.523 Possibilità di portare il doppio cognome dopo il matrimonio, con cui si reintroduce, con un disciplinamento più flessibile rispetto al diritto anteriore, il doppio cognome per i coniugi e si estende questa possibilità anche ai figli.

Sulla base dei pareri emersi dalla consultazione, nella seduta del 2 febbraio 2023 la Commissione ha deciso di istituire una sottocommissione con l’incarico di esaminare in che modo inserire al meglio il cognome dei figli nella presente revisione. Con il progetto preliminare elaborato dalla sottocommissione e adottato dalla Commissione con 14 voti contro 10 e 1 astensione si vuole tener conto delle diverse esigenze della popolazione per quanto riguarda il cognome: oltre alle possibilità già esistenti, l’obiettivo è quello di consentire ai coniugi o ai partner registrati di decidere, indipendentemente l’uno dall’altro, di portare un doppio cognome. Si vuole inoltre dare anche ai figli, se i genitori lo desiderano, la possibilità di portare un doppio cognome composto dai cognomi dei genitori. Con una semplice dichiarazione, le persone già coniugate o che vivono in un’unione domestica registrata, così come i figli minorenni di genitori sposati o non sposati potranno formare a posteriori sulla base del diritto transitorio un doppio cognome secondo il nuovo diritto. Una minoranza propone alla propria Camera di non entrare in materia sul progetto. Un’altra minoranza propone di rinviare il progetto alla Commissione con l’incarico di disciplinare il doppio cognome del coniuge secondo la «soluzione piccola» prevista nel progetto preliminare posto in consultazione, ossia tornare al diritto vigente prima del 2013. Per i dettagli riguardanti la nuova normativa la Commissione rimanda al rapporto esplicativo che adotterà nella seduta del 16 e 17 novembre 2023 e che pubblicherà in seguito. La Commissione sottoporrà quindi per parere al Consiglio federale il progetto e il rapporto adottati. Il Consiglio nazionale esaminerà per la prima volta il progetto presumibilmente nella sessione primaverile 2024.

Tutelare gli interessi dei figli senz​​a porre in una situazione precaria i genitori in caso di separazione

La Commissione ha deciso, con 17 voti contro 7 e 1 astensione, di dare seguito all’iniziativa 22.490 Nantermod, che mira a fissare nella legge il metodo di calcolo del contributo di presa a carico del figlio. In particolare, il testo prevede un tetto massimo in funzione della capacità contributiva del genitore che non ha la custodia del figlio. In tal modo la Commissione intende correggere la giurisprudenza attuale che, in caso di redditi bassi, porterebbe il genitore debitore a trovarsi in una situazione precaria e tenderebbe a incentivare il genitore titolare della custodia a non provvedere personalmente ai propri bisogni. Sebbene riconosca la necessità di discutere di questa problematica molto complessa, la minoranza rammenta che il versamento di questo contributo è limitato nel tempo e sottolinea come il sistema attuale si sia da poco consolidato dopo la revisione del 2015. La Commissione nel suo insieme ritiene che sia necessario procedere a un’analisi approfondita della situazione e ha quindi approvato, con 14 voti contro 3 e 3 astensioni, il deposito di un postulato al riguardo (23.4328).

Il diritto in materia di loca​zione rimane controverso

La Commissione si è occupata di diversi oggetti riguardanti il diritto in materia di locazione. Riconosce che è necessario intervenire in una certa misura per quanto riguarda il calcolo dei redditi netti ammissibili per gli immobili in affitto nel caso di una variazione dei tassi d’interesse di riferimento. Di conseguenza, con 17 voti contro 5, propone alla sua Camera di accogliere la mozione Engler 22.4448 Maggiore certezza giuridica nel diritto di locazione, che intende incaricare il Consiglio federale di rielaborare la relativa regolamentazione. Una minoranza propone di respingere la mozione.

La Commissione ha invece respinto altre proposte di adeguamento del diritto in materia di locazione. In particolare, con 13 voti contro 11, propone alla propria Camera di non dare seguito all’iniziativa parlamentare Imboden 22.486 Migliorare la trasparenza nel settore locativo, che chiede l’introduzione a livello nazionale di un modulo per comunicare al nuovo conduttore l’ammontare della pigione del conduttore precedente. Analogamente al Consiglio degli Stati, la Commissione non ravvisa inoltre la necessità d’intervenire in merito all’opportunità di prevedere regole speciali per le disdette dei contratti d’affitto degli ultrasessantacinquenni: con 16 voti contro 8, propone pertanto alla sua Camera di respingere l’iniziativa del Cantone di Ginevra 22.309. Infine, con 13 voti contro 11 e 1 astensione, la CAG-N propone alla sua Camera di non dare seguito neppure all’iniziativa parlamentare Hurni 23.423, con cui si chiede che lo Stato partecipi al risarcimento dei danni cagionati alle parti da decisioni di un’autorità che rendono impossibile l’uso della cosa locata conformemente a ciò per cui è stata locata. Per tutte e tre le iniziative una minoranza ha chiesto di darvi seguito.

Altre de​cisioni

  • Come il Consiglio degli Stati anche la Commissione si è espressa a favore dell’adesione della Svizzera alla Convenzione dell’Aia del 30 giugno 2005 sugli accordi di scelta del foro. All’unanimità propone alla propria Camera di approvare il relativo decreto federale (23.045). La Convenzione mira ad aumentare la certezza del diritto nelle relazioni commerciali internazionali stabilendo regole uniformi sulla competenza dei tribunali in materia civile e commerciale. Il progetto del Consiglio federale adempie una mozione della CAG-S (21.3455).
  • La Commissione ha deciso all’unanimità di depositare l’iniziativa 23.472, che prevede di trattare, dal punto di vista del diritto fiscale e di quello in materia di aiuto sociale, i contributi di solidarietà cantonali e comunali versati alle vittime di misure coercitive a scopo assistenziale e di collocamenti extrafamiliari allo stesso modo dei contributi di solidarietà della Confederazione. Questa decisione necessita ancora dell’adesione della Commissione omologa.
  • Per questioni di chiarezza la Commissione propone, con 18 voti contro 4 e 1 astensione, di approvare la decisione di rinvio del Consiglio degli Stati con la quale quest’ultimo incarica il Consiglio federale, da un lato, di precisare le disposizioni della Convenzione n. 190 dell’OIL direttamente o indirettamente applicabili e, dall’altro, di condurre una procedura di consultazione ordinaria sul progetto dell’OIL (22.045).
  • La Commissione ha deciso con 13 voti contro 12 di dare seguito all’iniziativa parlamentare Steinemann 22.478 Proteggere la polizia dalle denunce abusive e dalle molestie giuridiche.

​Presieduta dalla consigliera nazionale Christa Markwalder (PLR/BE), la Commissione si è riunita a Berna il 26 e 27 ottobre 2023.