(ats) Il Consiglio federale non dovrebbe più far capo al diritto d'urgenza per vietare un'organizzazione terroristica. È questa l'opinione della commissione della politica di sicurezza del Nazionale che, in pieno dibattito sull'autoproclamato Stato islamico e sui jihadisti partiti dall'Occidente per combattere in Siria e Iraq, intende completare in questo senso la legge.

La decisione è stata presa con 20 voti contro 1 e 4 astensioni, ha indicato oggi in conferenza stampa a Berna il presidente della commissione, Thomas Hurter (UDC/SH). Il governo potrebbe in tal modo vietare agevolmente un'organizzazione o un gruppo che minacci la sicurezza nazionale o internazionale.

Il divieto sarebbe valido per cinque anni e potrebbe essere prorogato a più riprese. Chiunque sostenesse o partecipasse a un'organizzazione proibita sarebbe punito con una pena privativa della libertà fino a tre anni, oppure con una sanzione pecuniaria.

Anche il Consiglio federale si è detto pronto a muoversi in questa direzione. All'inizio di ottobre ha vietato il sedicente Stato islamico e le organizzazioni ad esso vicine per un periodo di sei mesi. Le recenti rivelazioni sulla presenza di presunti jihadisti radicali partiti dalla Svizzera per combattere in Siria e Iraq hanno inoltre sollevato un vivace dibattito.

In questa situazione, i favorevoli alla nuova Legge sul Servizio informazioni (LSI), che mira a rafforzare le misure di lotta contro il terrorismo e lo spionaggio, possono contare su un sostegno sempre più consistente. Con 14 voti contro 2 e 3 astensioni la commissione ha pertanto approvato il progetto elaborato dal Consiglio federale, apportandovi alcune modifiche.

Secondo Hurter, è necessario fornire più potere al Servizio delle attività informative della Confederazione (SIC) per far fronte alle minacce attuali. In futuro, grazie a un'autorizzazione di durata limitata, gli agenti federali potrebbero sorvegliare comunicazioni telefoniche, e-mail, perquisire segretamente sistemi informatici o installare microfoni, oppure osservare eventi o incontri nascondendo, se necessario, dei microfoni.

Parallelamente sarà rafforzato il controllo del SIC. Il progetto prevede una sorveglianza quadrupla da parte della Delegazione delle commissioni della gestione del parlamento, della Delegazione delle finanze, del Dipartimento federale della difesa (DDPS) e del Consiglio federale. Una quinta istanza, autonoma, verrà ad aggiungersi a queste.

Molte proposte sono state avanzate per correggere la legge in modo da evitare misure troppo invasive della sfera privata e da garantire la protezione dei dati. Molte di queste sono state accolte dalla commissione. L'organo di sorveglianza interna del DDPS, assieme al Preposto federale alla protezione dei dati, sarà per esempio chiamato a controllare regolarmente le informazioni raccolte dal SIC.

 

ATS, 28.10.2014