(ats) Sebbene, almeno a parole, scandalizzata dalle differenza tutt'ora esistenti tra i sessi in fatto di salari, la Camera dei Cantoni ha deciso di rinviare in commissione la revisione della Legge federale sulla parità dei sessi, reputando il progetto governativo troppo burocratico.

Stando al progetto del Consiglio federale, i datori di lavoro con più di 50 collaboratori dovrebbero effettuare ogni quattro anni un'analisi dei salari facendola verificare da servizi di controllo esterni. La commissione preparatoria si è detta a favore di questa misura, limitando però quest'obbligo alle imprese con oltre 100 dipendenti.

Anche se annacquato rispetto al disegno dell'esecutivo, come denunciato più volte da sinistra, nemmeno i cambiamenti apportati dalla commissione al disegno governativo sono riusciti a raccogliere dietro di sé una maggioranza.

Dopo essere entrata in materia, la Camera ha accolto la richiesta di Konrad Graber (PPD/LU) di rinvio (25 voti a 19 a un astenuto) del progetto alla commissione competente. Benché contrario alle discriminazioni salariali tra uomini e donne, Graber ha sostenuto che un'autodichiarazione da parte delle aziende riguardante il rispetto della parità salariale sia un mezzo più efficace per raggiungere gli obiettivi che si propone il governo.

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