Con questo prolungamento, approvato all'unanimità, si vuole garantire che nell'ambito del perseguimento penale del terrorismo non vi siano lacune nella legislazione in materia, fino a quando verranno adottati ed entreranno in vigore ulteriori disegni di legge, ha spiegato il relatore commissionale Daniel Jositsch (PS/ZH).
Uno di questi inasprisce gli strumenti di diritto penale contro le attività terroristiche. Un altro prevede di concedere alla polizia maggiori mezzi per contrastare le persone potenzialmente pericolose, soprattutto nella fase della radicalizzazione. I relativi messaggi dovrebbero essere licenziati entro fine 2019.
I "senatori" hanno invece respinto, in modo tacito, una mozione del consigliere nazionale Lukas Reimann (UDC/SG) che mirava a precisare ed estendere il divieto di servizio e arruolamento per servizi militari esteri.
Il relatore commissionale Alex Kuprecht (UDC/SZ) ha fatto notare che arruolarsi in un esercito straniero, prestare servizio per un gruppo armato all'estero e arruolare cittadini svizzeri per il servizio militare straniero è già oggi vietato e punibile. Inoltre, la punizione di infrazioni compiute interamente all'estero significherebbe introdurre una competenza universale dei giudici penali svizzeri, cosa che il legislatore ha sempre voluto evitare, ha ricordato lo svittese.