(ats) La navigazione sul bacino svizzero del Verbano riprendere solo dopo che sarà trovato un accordo che permetta la costituzione di un consorzio ad hoc tra la Gestione governativa navigazione laghi (GGNL) e la Società navigazione del lago di Lugano (SNL). Altre vie non sono percorribili. Lo ha detto la consigliera federale Doris Leuthard durante la tradizionale "Ora delle domande" al Consiglio nazionale.

Dopo aver precisato che non rientra tra le responsabilità della Confederazione garantire la navigazione sul Verbano e salvaguardare i relativi posti di lavoro, la ministra dei trasporti ha affermato che Berna "tiene a migliorare la navigazione turistica sui laghi ticinesi in generale e sul Lago Maggiore in particolare".

Leuthard ha ricordato il memorandum d'intesa del 31 maggio 2016 stipulato tra il Ministero italiano e il Consiglio federale che dovrebbe permettere di risolvere la situazione. Gli atti di costituzione del consorzio tra GGNL e SNL devono però essere firmati da entrambe le parti, ha ricordato la consigliera federale.

"Per la Confederazione - ha aggiunto - è inoltre importante trovare una soluzione che sia sostenibile anche per la SNL, in quanto gestore del servizio di navigazione". Un piano B senza la cooperazione con la GGNL è per Leuthard "impraticabile".

Secondo la Convenzione tra la Svizzera e l'Italia, ha ricordato la ministra dei trasporti, la concessione per il lago Maggiore è rilasciata a una sola impresa italiana e per il lago di Lugano a una sole impresa svizzera. Sul Verbano, la Svizzera non dispone del resto di battelli adatti né della relativa infrastruttura per la manutenzione.

E a tal proposito, si apprende oggi dal quotidiano La Stampa che cinque battelli della Navigazione Lago Maggiore sono ad Arona (I) pronti per salpare alla volta delle acque svizzere del Verbano. Si attende insomma solo l'accordo per la costituzione del consorzio. Accordo che potrebbe slittare visto che nella vicina Penisola è imminente un cambio di compagine governativa. Attualmente non ci sono garanzie: "non sappiamo se in futuro questa via sarà seguita" anche dal nuovo esecutivo italiano, ha detto Leuthard.