Più in dettaglio: i cittadini tenuti al servizio militare e al servizio civile che, alla fine del loro obbligo di servizio, sono prosciolti nonostante non abbiano completato il servizio integralmente dovranno pagare una tassa.
Questa colpirà le persone che devono prestare ancora più di 15 giorni di servizio militare o più di 25 giorni di servizio civile. Verrà calcolata in base al reddito e tenendo conto del numero di giorni prestati nonché di eventuali tasse d'esenzione già pagate.
La divergenza eliminata oggi riguardava proprio il modo in cui viene calcolato il reddito netto determinante per fissare l'ammontare della tassa. La proposta iniziale del governo e approvata in prima lettura dal Nazionale conteneva formulazioni contraddittorie rispetto alla legge federale sui giochi in denaro, in votazione il 10 giugno, ha spiegato il relatore commissionale Carlo Sommaruga (PS/GE).
L'articolo di legge contestato non era inoltre perfettamente identico nelle lingue francese e tedesca, cosa che potrebbe dare problemi di interpretazione. Per "tagliare la testa al toro" si è così deciso - tacitamente - di restare su una formulazione più vaga - reddito netto complessivo -, ha precisato Sommaruga.
Da notare che la revisione legislativa contiene anche altre novità: l'assoggettamento alla tassa d'esenzione dall'obbligo militare sarà ad esempio estesa dal 19° al 37° anno d'età - attualmente dal 20° al 30° anno di età. In questo lasso di tempo saranno riscosse al massimo 11 annualità. Ammonteranno come finora al 3% del reddito, ma ad almeno 400 franchi.
In caso di differimento della scuola reclute (fino al 25esimo anno di età), la tassa viene soppressa. Il Parlamento ha anche deciso che il balzello dovrà essere riscosso prima che abbia inizio un eventuale congedo all'estero della persona astretta al servizio.
La revisione legislativa è ora pronta per le votazioni finali.