(ats) I cyber-rischi sono una delle grandi sfide che deve affrontare oggi la nostra società. Dopo aver sottovalutato questo settore, è ora giunto il momento di elaborare una strategia globale in materia. Ne è convinto il Consiglio nazionale che ha tacitamente approvato oggi un postulato elaborato dalla sua Commissione della politica di sicurezza.

Il governo dovrà così elaborare, entro fine anno, una strategia per la protezione e la difesa del cyberspazio che precisi chiaramente quali siano i mandati civili e quali militari, ha spiegato Lisa Mazzone (Verdi/GE) a nome della commissione.

L'esecutivo dovrà anche proporre un piano di finanziamento e un piano realistico di reclutamento del personale. Il postulato chiede pure un confronto internazionale per quanto concerne le risorse e i mezzi finanziari a disposizione per il cyberspazio militare e civile.

Il consigliere federale Ueli Maurer, che non si è opposto al postulato, ha ricordato che il governo ha già avviato lavori in materia: è infatti già previsto di stanziare fondi nel preventivo 2019 per la cyberdifesa.

La camera ha poi approvato, con 134 voti contro 47 e 9 astenuti, una mozione di Franz Grüter (UDC/LU) che chiede di ampliare le competenze della Confederazione nell'ambito della cyberdifesa. Se anche il Consiglio degli Stati darà il suo benestare, il governo dovrà creare un comando indipendente presso l'esercito o il Dipartimento federale della difesa (DDPS).

Oggi, ha spiegato il lucernese, le competenze sono distribuite tra vari organi: esercito, Servizio delle attività informative della Confederazione, Ufficio federale delle comunicazioni, Ufficio federale dell'informatica e della telecomunicazione, Dipartimento federale di giustizia e polizia e altri dipartimenti. La necessità di unire le forze ed eliminare le ridondanze è quindi evidente, ha precisato Grüter convincendo il plenum.