Cassis ha anche sostenuto che già oggi "molto spesso" i contatti con la controparte italiana avvengono in italiano e che in futuro ciò "migliorerà ulteriormente".
In merito al possibile diverso approccio nella questione della fiscalità dei frontalieri che il futuro nuovo governo italiano adotterà, Cassis si è limitato a dire che "qualsiasi previsione sulle ripercussioni sui dossier bilaterali attualmente aperti, e in particolare sulla questione della firma dell'Accordo sull'imposizione dei lavoratori frontalieri, è prematura".