Concretamente, quest'ultimo atto parlamentare - approvato con 36 voti contro 5 e una astensione; il Nazionale deve ancora esprimersi - domanda una revisione legislativa per eliminare gli inconvenienti maggiori all'integrazione nel mercato del lavoro delle persone che rimangono in Svizzera a lungo termine.
Attualmente ci sono troppi ostacoli burocratici per l'assunzione di persone, anche quando solo qualificate, ha affermato Philipp Müller (PLR/AG) a nome della commissione. Il governo dovrà dunque proporre agevolazioni nel caso in cui una persona ammessa provvisoriamente debba cambiare cantone per esercitare una attività lucrativa. Se necessario andrà anche modificata la nozione di "ammissione provvisoria".
Con 28 voti contro 13 e una astensione, i "senatori" hanno invece - come detto - respinto una mozione del Nazionale che proponeva di sostituire lo statuto di "persona ammessa provvisoriamente" per meglio differenziare le persone destinate a rimanere in Svizzera a lungo termine dalle altre. La Camera del popolo proponeva rispettivamente l'introduzione di uno statuto di "persona protetta" e di "persona bisognosa di protezione provvisoria".
Una minoranza avrebbe voluto rimanere alla situazione attuale: "c'è il rischio che rifugiati altamente qualificati e sovvenzionati facciano concorrenza ai nostri lavoratori più anziani, che hanno già ora difficoltà a trovare un impiego", ha affermato Werner Hösli (UDC/GL). La Svizzera diventerà un Paese ancora più attrattivo per i migranti, ha messo in guardia Thomas Minder (indipendente/SH).
"Bisogna dare fiducia alle persone sul terreno che sanno di cosa parlano", ha replicato Robert Cramer (Verdi/GE). I direttori cantonali di giustizia e polizia e quelli delle opere sociali hanno più volte chiesto di riformare questo statuto, così come le città e i comuni, ha ricordato il ginevrino.
Diversi siriani che scappano dalla guerra e giungono in Svizzera dispongono dello statuto di "persona ammessa provvisoriamente". Non potranno fare rientro nel loro Paese per molto tempo. Date queste premesse, due sono le opzioni: lasciarli all'aiuto sociale o integrarli nel mercato del lavoro, ha aggiunto la consigliera federale Simonetta Sommaruga convincendo il plenum.