(ats) È necessario intervenire per aumentare la presenza delle donne in governo. Il Consiglio degli Stati ha appoggiato oggi con 20 voti a 17 una iniziativa parlamentare di Raphaël Comte (PLR/NE) che chiede di inserire nella Costituzione il principio di equa rappresentanza dei generi nell'esecutivo, ma anche nelle autorità giudiziarie, come già avviene per le lingue e la provenienza regionale. Il Nazionale deve ancora esprimersi.

Dopo aver bocciato lo scorso 28 febbraio l'introduzione di misure per ridurre gli scarti salariali tra uomini e donne, la Camera dei cantoni si dimostra più sensibile in merito alla questione della rappresentatività femminile.

Il tema è fortemente simbolico, secondo Comte, che ha comunque insistito sul fatto che non sia necessario introdurre quote. Nel testo da lui presentato non figura infatti nessuna restrizione alla libertà del Parlamento e nessun obbligo di voto. Il suo atto parlamentare mira a completare l'articolo 175 della Costituzione federale attribuendo al criterio di genere un valore preponderante.

Su questo tema il plenum ha deciso di non seguire la posizione della commissione preparatoria, per la quale i criteri politico-istituzionali delle regioni nazionali e linguistiche sono di centrale importanza per la coesione dello Stato federale, al contrario di quello di genere. Inoltre, a sua avviso la libertà d'azione del Governo in occasione delle elezioni non deve essere ulteriormente limitata.

Appoggiando questa iniziativa completiamo il concetto di concordanza, ha rilevato Hans Stöckli (PS/BE), sostenuto da Géraldine Savary (PS/VD), per la quale la politica resta un modo di uomini, fatto da loro e per loro.

Una minoranza di "senatori" borghesi ha sollevato il timore che questa iniziativa possa aprire la strada ad ogni tipo di criterio, "come quello dell'età", ha rilevato Peter Föhn (UDC/SZ) a nome della commissione. A suo avviso tocca ai partiti fare la loro parte in questo campo.

Il Consiglio federale conta attualmente solo due donne: la PPD Doris Leuthard e la socialista Simonetta Sommaruga. Nuovo spazio per la rappresentatività femminile potrebbe aprirsi quando partiranno la ministra democristiana, il PLR Johann Schneider-Ammann o l'UDC Ueli Maurer.