I dibatti sulla Posta e su AutoPostale sono stati due momenti forti, ha ricordato il presidente della deputazione Marco Romano (PPD/TI) in una conferenza stampa a Berna. Il Nazionale ha approvato delle mozioni che chiedono al governo di rivedere la strategia di sviluppo del gigante giallo. Il Consiglio di Stato ticinese sosteneva questi atti parlamentari, ha ricordato Romano.
Un altro aspetto importante per il Ticino è la bocciatura della mozione che chiedeva di non più considerare uscite vincolate i sussidi federali alle università cantonali e alle scuole universitarie professionali. "C'era una certa preoccupazione", ha spiegato Romano.
Se approvato, questo atto parlamentare avrebbe infatti messo in discussione i finanziamenti alla SUPSI e all'USI. Fortunatamente, anche grazie al coordinamento con deputati di altri cantoni, la mozione è stata respinta (con 92 voti a 77, ndr.), ha affermato Romano.
Altro punto da sottolineare: l'approvazione di un postulato di Giovanni Merlini (PLR/TI) concernente il settore finanziario ticinese in relazione all'accesso al mercato italiano.
Il governo sosteneva l'atto parlamentare. A tal proposito Romano ha sottolineato la maggiore disponibilità del Consiglio federale nella sua nuova composizione (dopo l'elezione di Ignazio Cassis ndr.) a capire i problemi dei Ticino e della piazza finanziaria di Lugano.
E a proposito di Cassis, Romano ha detto che durante questa sessione si è tenuto il primo "dialogo politico strutturato" tra i parlamentari della Svizzera italiana e il neo consigliere federale. Questo incontro si terrà ogni sessione, ha precisato il popolare democratico, aggiungendo che in estate ci sarà pure una riunione con Doris Leuthard.
L'incontro tra i parlamentari italofoni e la ministra dei trasporti non costituisce comunque una novità: avviene ogni uno / due anni, ha precisato Romano. I temi che saranno trattati non sono ancora stati definiti nei dettagli. Di sicuro si discuterà dell'apertura della nuova linea ferroviaria Mendrisio-Varese e della riattivazione della navigazione sul bacino svizzero del Lago Maggiore, prevista entro il 25 marzo.
A proposito di quest'ultimo aspetto, Romano ha affermato che diversi deputati hanno lavorato dietro le quinte per il ripristino del servizio. La deputazione ticinese intende poi contattare il Consiglio federale anche per un altro tema: la ristrutturazione di Agroscope, annunciata venerdì scorso.
Nei prossimi giorni verrà recapitata una lettera al Consiglio federale nella quale si sottolinea la necessità di mantenere la sede ticinese di Cadenazzo. Da un punto di vista fitosanitario, ha spiegato Romano, il Ticino è diverso dal resto della Svizzera, è quindi importante mantenere una antenna a sud delle Alpi, "nella quale sono stati investiti diversi milioni negli scorsi anni".
La deputazione ticinese si è occupata anche della crisi in seno all'Agenzia telegrafica svizzera (Ats). Visto che si tratta di una azienda privata, le possibilità di intervenire a corto termine sono tuttavia limitate, ha riconosciuto Romano. Attraverso atti parlamentari si può però mantenere alta la pressione e ribadire l'importanza dell'agenzia per il sistema mediatico e democratico plurilingue.
Romano ha sottolineato la necessità di non sottomettere la redazione italiana a quella di lingua francese. Per il popolare democratico occorre difendere il ruolo e le attività dell'Ats e "ribadire con forza" la sua importanza per la Svizzera italiana.
Romano ha poi annunciato la volontà della deputazione di fare del 2019 "l'anno dell'italiano in Parlamento", quando prima cittadina del Paese sarà Marina Carobbio (PS/TI). Vogliamo che la lingua di Dante sia sempre più presente sotto il Cupolone, ha sostenuto il popolare democratico.
Già durante questa sessione, quando Carobbio è stata chiamata a sostituire temporaneamente il presidente del Nazionale Dominique de Buman (PPD/FR), abbiamo notato "con grande piacere" la sua volontà di dirigere i dibattiti al 100% in italiano, ha affermato Romano. "Abbiamo così scoperto nuovi colleghi che ci capiscono", ha aggiunto.