(ats) I beneficiari delle prestazioni complementari (PC) rischiano di veder nettamente diminuite le loro prestazioni. Il Nazionale ha adottato oggi - con 125 voti contro 53 - la riforma del sistema, riducendo drasticamente i costi delle PC. La Camera del popolo non vuole invece limitare i prelievi di capitale del secondo pilastro. Il dossier ritorna ora al Consiglio degli Stati.

Il progetto del Consiglio federale puntava a risparmiare circa 300 milioni nelle PC, la versione uscita dalla Camera dei cantoni aveva ridotto tali tagli a 260 milioni. Secondo una prima stima, il Nazionale auspica per contro risparmi tra i 540 e i 570 milioni di franchi, ha annunciato il ministro della socialità Alain Berset al termine dei dibattiti.

Già ieri la Camera del popolo, pur non riuscendo a terminare l'esame dettagliato di questo voluminoso dossier, aveva optato per una cura di austerità. In futuro, l'accesso alle PC dovrebbe diventare così sempre più difficile e le famiglie che godono di questi contributi non dovrebbero essere avvantaggiate rispetto alle altre con reddito modesto.

Premi assicurazione malattie

Oggi i nodi da sciogliere riguardavano soprattutto la presa in considerazione dei premi dell'assicurazione malattie. L'importo delle PC non potrà essere inferiore al 60% dei premi malattia medi cantonali o ragionali.

Anche il sostegno ai premi malattia obbligatori cambierà. Il Consiglio federale auspicava di limitarlo all'importo medio dei premi. I "senatori" avevano proposto che i beneficiari delle PC dovranno assicurarsi presso le tre casse malattia meno care del cantone o della regione.

Molto diviso sulla questione, il Nazionale ha preferito rinviare la palla ai Cantoni. Spetterà a loro fissare l'importo determinante per il premio. Con ciò si corre il rischio di spingere i Cantoni a prevedere somme troppo alte o basse, ha sottolineato invano Rebecca Ruiz (PS/VD).

Inoltre, il reddito dell'attività lucrativa del coniuge sarà in futuro preso in considerazione nel computo delle PC. Nonostante qualche sostegno a destra, lo schieramento rosso-verde non è riuscito a convincere il plenum che solo l'80% di questo reddito sia determinante. Occorre evitare di demotivare il coniuge a lavorare, ha rilevato inutilmente Angelo Barrile (PS/ZH).

Prelievi di capitale del secondo pilastro

A differenza dei "senatori", la maggioranza del Nazionale si è tuttavia rifiutata di vietare ai pensionati di prelevare il loro secondo pilastro sotto forma di capitale per evitare che taluni dilapidino i loro soldi prima di sollecitare le PC.

Occorre fare affidamento sulla responsabilità individuale e non creare un'inutile burocrazia, hanno sottolineato con successo PLR e UDC.

L'utilizzazione del secondo pilastro per l'acquisto di un bene immobiliare rimarrà inoltre possibile. I salariati che auspicano di impiegare i loro averi di previdenza per lanciare una propria attività commerciale potranno pure continuare a farlo senza restrizioni. Il Nazionale non ha voluto limitare il prelievo all'importo risparmiato all'età di cinquant'anni.

Non spendere troppo

Durante il lungo dibattito, il Nazionale ha pure stabilito che chi beneficia di una rendita AI o superstiti e, senza un valido motivo, utilizza oltre il 10% del proprio patrimonio, riceverà prestazioni complementari ridotte. Quanto ai beneficiari di una rendita AVS, è computato un consumo del patrimonio negli ultimi dieci anni prima del pensionamento secondo le stesse regole.

La Camera del popolo ha inoltre sancito il principio che prevede una riduzione del 10% dell'ammontare delle rendite complementari versate alle persone che hanno prelevato il capitale e lo hanno esaurito tutto o in parte prima di ricevere appunto tali prestazioni complementari. La sinistra ha denunciato invano una sanzione che rischia di spingere un numero maggiore di persone all'aiuto sociale.

Inoltre le persone che dispongono di patrimoni di almeno 100'000 franchi non dovrebbero più ricevere PC. Il Nazionale ha introdotto questo limite contro il parere della sinistra.

Disoccupati e immigrazione indesiderata

La Camera del popolo si è invece espressa in favore del fatto che i disoccupati più anziani (di almeno 58 anni) possano lasciare il proprio avere del secondo pilastro nell'istituto di previdenza del vecchio datore di lavoro e percepire successivamente una rendita. In questo caso, solo una minoranza UDC vi si è opposta.

Per prevenire "un'immigrazione indesiderata nel sistema sociale svizzero", la Camera del popolo si è inoltre pronunciata in favore dell'introduzione di una durata di domicilio minima di dieci anni. Un domicilio nell'UE è computato in questo periodo in virtù dell'accordo sulla libera circolazione delle persone.

Ciò provocherà un rinvio degli oneri sui cantoni e l'aiuto sociale, ha avvertito il consigliere federale Alain Berset. Anche gli Svizzeri all'estero ne risulteranno penalizzati.

Spese per alloggio e prestazioni ridotte per famiglie

La riforma delle PC comprende anche altri aspetti. La maggioranza di destra ha nettamente corretto al ribasso l'aumento previsto degli aiuti per le spese generate dall'affitto, che sono immutati dal 2001. A differenza del Consiglio degli Stati, il Nazionale ha deciso che solo le persone che abitano in città dovrebbero vedersi aumentato tale aiuto da 13'200 a 14'400.

Inoltre, le famiglie dovranno pure stringere la cintura. Secondo la maggioranza borghese, l'importo destinato al fabbisogno vitale generale dei primi due figli, stabilito nel calcolo delle PC a 840 franchi al mese per figlio, è infatti troppo elevato per i bambini piccoli e le famiglie con più figli.

Contro il parere della sinistra, la Camera del popolo ha di conseguenza deciso di appoggiare il seguente modello: per il primo figlio fino agli 11 anni di età sono calcolati 590 franchi al mese, in seguito 840 franchi. Per ogni figlio successivo questi importi si riducono di un sesto, fino a un minimo di 280 franchi.