(ats) I contratti relativi a prestazioni bancarie o finanziarie conclusi per telefono o a domicilio potranno a talune condizioni essere revocati. Lo ha deciso oggi il Consiglio nazionale ammorbidendo leggermente la sua posizione presa in precedenza.

In prima lettura - discutendo le modifiche alle leggi sui servizi finanziari (LSF) e sugli istituti finanziari (LiFin) - la Camera del popolo aveva proposto di sopprimere questo diritto. Vista l'opposizione degli Stati, oggi ha deciso che la revoca potrà continuare ad essere concessa ma solo ai nuovi clienti della banca o dell'istituto finanziario interessato.

Con 129 voti contro 58 e 3 astenuti, il Nazionale ha invece bocciato la proposta della sinistra di allinearsi al Consiglio degli Stati che suggerisce di rimanere alla situazione attuale. Questa prevede che i contratti conclusi a domicilio o per telefono sono tutti revocabili tranne se concernono una polizza assicurativa.

Il Consiglio nazionale ha mantenuto anche altre divergenze con gli Stati. Ha ad esempio ha reintegrato nella legge gli standard minimi per la formazione e il perfezionamento dei consulenti alla clientela che gli Stati avevano stralciato.

Un'altra divergenza con gli Stati riguarda le condizioni per la redazione di un prospetto volto a fare chiarezza fra i clienti, sulla fornitura di eventuali indicazioni false in tale documento o nel foglio informativo di base e sulle relative sanzioni.

Il dossier ritorna al Consiglio degli Stati.