(ats) Dichiarazioni razziste e di odio mediante le reti sociali, come Facebook, devono essere meglio combattute. Per questo motivo, in futuro, i social media dovrebbero avere una rappresentanza o un recapito in Svizzera. Il Consiglio degli Stati ha adottato oggi tacitamente una mozione in tal senso della sua Commissione degli affari giuridici.

Stando al testo, il Consiglio federale deve inoltre adoperarsi affinché le autorità di perseguimento penale abbiano un migliore accesso ai dati all'estero.

Attualmente, infatti, le autorità e le persone prese di mira sulle reti sociali hanno sovente le mani legate per far valere i loro diritti, perché i gestori hanno sede all'estero, ciò che rende difficile, se non impossibile, l'accesso ai dati incriminati, ha spiegato il "senatore" Christian Levrat (PS/FR) a nome della commissione.

La mozione mira a modificare radicalmente questo stato di cose, per lottare più efficacemente contro razzismo e altri delitti commessi per il tramite del web. Facebook e altre reti sociali simili non potranno più nascondersi dietro le rispettive frontiere nazionali.

La Svizzera è già attiva in questo ambito in particolare attraverso contatti con le autorità dell'UE, ha sottolineato la consigliera federale Simonetta Sommaruga, per la quale risulta difficile prendere misure unilaterali in materia.

La ministra della giustizia ha comunque raccomandato l'accettazione della mozione.

Il dossier passa ora al Consiglio nazionale.