(ats) Il Consiglio nazionale (08.00-13.00 e 15.00-19.00) inizierà oggi il tanto atteso dibattito sull'iniziativa popolare "Il diritto svizzero anziché giudici stranieri (Iniziativa per l'autodeterminazione)". Il testo, lanciato dall'UDC, vuole garantire il primato del diritto svizzero su quello internazionale. Dovrebbe essere respinto così come è avvenuto al Consiglio degli Stati.

L'iniziativa impone alle autorità di adattare i trattati internazionali contrari alla Costituzione e, se del caso, di denunciarli. Il Tribunale federale non sarebbe più obbligato ad applicare gli accordi internazionali che non sono oggetto di referendum.

Un mese fa, nel prendere posizione sull'iniziativa, la commissione preparatoria aveva sostenuto che in un contesto globalizzato un piccolo Stato come la Svizzera ha tutto l'interesse a rispettare le norme di diritto internazionale.

La commissione crede infatti che l'iniziativa popolare potrebbe minacciare l'affidabilità della Svizzera quale partner nelle relazioni internazionali. Inoltre, l'iniziativa potrebbe comportare la disdetta di importanti accordi inerenti i diritti umani, "come per esempio la Convenzione europea dei diritti dell'uomo (CEDU)".

L'udc chiederà invece l'approvazione del suo testo. Per i democentristi il primato del diritto internazionale sul diritto nazionale minaccia la democrazia diretta. Quanto ai diritti umani, questi sono già garantiti nella Costituzione federale.

Nell'agenda del Consiglio nazionale vi è pure il dibattito sulla ripresa del diritto europeo sulle armi. La Svizzera è chiamata ad adeguare la propria legislazione in quanto paese membro dello Spazio Schengen, ma il Consiglio federale, che ha approvato il messaggio al parlamento lo scorso 2 marzo, ha optato per un'applicazione "pragmatica", sfruttando il margine di manovra disponibile per salvaguardare la tradizione elvetica in materia di tiro.

L'argomento è controverso: l'UDC proporrà di non entrare in materia, mentre decine di proposte di minoranza sono arrivate sia da destra che da sinistra.

Non è però sicuro che la Camera del popolo possa concludere l'esame di questo dossier già oggi: i parlamentari che si sono inscritti per prendere la parola nel dibattito sull'iniziativa contro i giudici stranieri sono infatti oltre 80. Il tempo a disposizione non dovrebbe quindi bastare.

Al Consiglio degli Stati (08.15-13.00) è invece previsto il dibattito, a livello di divergenze, sulla riforma delle prestazioni complementari (PC). Una questione centrale è il modo in cui va trattata la sostanza (che può comprendere anche abitazioni ad uso proprio) dei beneficiari di PC.

Altro tema in agenda: la modifica della legge sugli esami genetici. Lo scopo della revisione è rispondere alle nuove sfide poste dai progressi tecnologici.