(ats) In Svizzera, il lupo dovrebbe essere più facilmente abbattuto. Il Consiglio degli Stati - con 29 voti contro 14 -  ha respinto una proposta della sinistra di rinviare al governo la modifica della legge federale sulla caccia. La revisione - di cui ora è in corso l'esame di dettaglio - prevede che la regolazione degli effettivi di alcune specie protette possa essere facilitata, al fine di impedire "grossi danni o pericoli" per l'uomo.

Sin dalla sua riapparizione nel 1995, lo statuto del lupo in Svizzera ha suscitato parecchie discussioni. "Si ha l'impressione che il solo problema del Paese sia il lupo", ha commentato la ministra dell'ambiente Doris Leuthard. Il Consiglio federale ha già sin d'ora annunciato che chiederà un suo declassamento da "specie assolutamente protetta" a "protetta" nell'ambito della Convenzione di Berna. Questa modifica deve essere portata davanti al Consiglio d'Europa.

Regolazione facilitata

Nel contempo, il Governo ha sottoposto al Parlamento una revisione della legge sulla caccia. Senza mettere in discussione lo statuto del lupo, la modifica legislativa prevede che il predatore possa essere abbattuto più facilmente in Svizzera.

La revisione fa esplicitamente riferimento all'uccisione di animali isolati. I Cantoni non saranno inoltre più obbligati a provare un danno concreto. Previa consultazione dell'Ufficio federale dell'ambiente (UFAM), potranno effettuare "interventi regolatori negli effettivi" non soltanto per i lupi, ma anche per talune altre specie protette che sono fonte di controversie. Tra queste figurano lo stambecco e il cigno reale.

Una parte della destra non è soddisfatta del progetto presentato dal Consiglio federale e ha tentato di rafforzarlo in commissione. Propone tra le altre cose di impedire i ricorsi contro decisioni cantonali relative a specie che possono essere cacciate.

Referendum in vista

Per le associazioni in difesa dell'ambiente e di protezione degli animali, ci si è invece spinti troppo lontano. Per questo motivo esse hanno già minacciato il lancio del referendum contro il progetto, che è stato definito una "legge d'abbattimento". Nel frattempo, auspicano che il campo rosso-verde possa riuscire a limitarne la portata alla Camera dei Cantoni. "Il progetto non è equilibrato. Occorre prendere delle misure per fronteggiare il lupo, ma si è voluto rivedere completamente la legislazione", ha deplorato Robert Cramer (Verdi/GE).

Il dibattito infatti non riguarda soltanto il lupo, lo stambecco o il cigno reale. La commissione ha infatti deciso di inserire nell'articolo sulla regolazione degli effettivi anche il castoro e la lince. Per il castoro, la commissione intende creare le condizioni affinché la Confederazione possa contribuire al finanziamento di misure di protezione per le infrastrutture di interesse pubblico e al risarcimento dei danni.

Per quanto riguarda la lince, la commissione ha limitato il periodo per la regolazione degli effettivi a sei settimane all'anno. La revisione, infine, dovrebbe pure consentire di abbattere orsi solitari che penetrano in maniera regolare nei villaggi alla ricerca di cibo nonostante le misure di dissuasione.

Federalismo necessario

La proposta della sinistra di rinviare il dossier al Consiglio federale è però stata respinta nella proporzione di 2 a 1. Non sarà il "Far West", ha assicurato Werner Hösli (UDC/GL). Al contrario occorre lasciare un margine di manovra alle autorità cantonali, poiché la situazione varia fortemente da un cantone all'altro. Inoltre, le istanze cantonali hanno tutte le competenze necessarie in materia, hanno affermato diversi oratori.

Se non si prendono provvedimenti regolatori, gli effettivi dei lupi rischiano di aumentare massicciamente al punto da diventare incontrollabili, come in Francia, ha aggiunto Beat Rieder (PPD/VS). A suo avviso, il lupo non è minacciato in Europa e il suo statuto di protezione è eccessivo.

Pur sostenendo il progetto, il "senatore" Werner Lüginbühl (PBD/BE) ha invitato la destra e gli esponenti dei cantoni alpini a non spingersi troppo lontano, in particolare per quanto riguarda le condizioni poste per consentire misure di regolazione.