(ats) Il Parlamento si mobilita in favore dell'istituto di ricerca Agroscope. Se lunedì il Nazionale ha chiesto una sospensione del progetto di ristrutturazione, oggi il Consiglio degli Stati ha adottato - con 28 voti contro 6 e 3 astenuti - una mozione che chiede di impedirne la centralizzazione.

Presentato da Géraldine Savary (PS/VD), il testo esige che la legge sull'agricoltura non precisi più che la Confederazione "possa gestire" stazioni di ricerche agronomiche, bensì che "gestisca" tali stazioni. Il Consiglio federale non potrebbe così più concentrare tutte le stazioni in un solo e unico luogo.

Lo scorso marzo il Governo aveva annunciato un progetto di ristrutturazione di Agroscope, prevedendo di centralizzare a Posieux (FR) le sue attività, ora suddivise in diversi cantoni (in Ticino esiste una stazione a Cadenazzo, ndr.). Questo per limitare i costi d'esercizio dell'istituto, che potrebbe perdere il 20% del proprio budget, vale a dire 40 milioni di franchi. Circa 400-500 persone dovrebbero trasferirsi o fare i pendolari verso Posieux.

Da dieci anni, Agroscope subisce riorganizzazioni difficili da vivere per i suoi dipendenti e l'istituzione è sottoposta a dei diktat da parte dell'Ufficio federale dell'agricoltura, ha deplorato Savary. La Svizzera ha invece bisogno di un ricerca diversificata che tiene conto delle diverse colture e regioni del Paese. La mozione è stata redatta in modo sufficientemente vago per aprire le porte a ogni possibilità.

Il progetto governativo assomiglia a un mero esercizio di risparmio nefasto per la ricerca agricola, hanno sottolineato diversi oratori popolari-democratici. I vari interventi parlamentari inoltrati nelle ultime settimane esigono un blocco del progetto di ristrutturazione a vantaggio di una strategia globale che assicuri il futuro della ricerca agricola. "Occorre saper indietreggiare per meglio saltare", ha sottolineato Ivo Bischofberger (PPD/AI).

Assolutamente dispiaciuto

Il ministro dell'agricoltura Johann Schneider-Ammann si è dichiarato "assolutamente dispiaciuto" per l'insicurezza creata dal progetto, in particolare per i dipendenti. Il consigliere federale ha auspicato di voler garantire una ricerca agronomica di primo piano, nonostante il mandato di effettuare risparmi ricevuto. Non volendo fare tagli lineari sui dieci siti di Agroscope, ha pertanto elaborato il tanto controverso progetto attuale.

Secondo Schneider-Ammann, esso non avrebbe dovuto essere mediatizzato prima della discussione in seno al governo.

Il Nazionale deve ancora pronunciarsi sull'atto parlamentare accolto oggi dai "senatori". Lunedì la Camera del popolo ha comunque già adottato - con 141 voti contro 34 - una mozione che chiede al Governo di definire una strategia coinvolgendo i Cantoni prima di procedere alla ristrutturazione di Agroscope. A suo avviso, occorre inoltre attendere i risultati della consultazione delle parti interessate e l'analisi del finanziamento dell'istituto di ricerca.