(ats) I rifugiati riconosciuti che si recano nei loro Paesi d'origine dovranno dimostrare di essere stati costretti a farlo, pena la revoca del loro statuto. Questa inversione dell'onere della prova è stata decisa oggi dal Consiglio degli Stati affrontando la revisione della Legge federale sugli stranieri (LStr), approvata con 30 voti contro 2 e 11 astensioni.

Se anche il Nazionale adotterà questa riforma, non spetterà dunque più alle autorità svizzere dimostrare che il rifugiato ha compiuto un viaggio abusivo, ma sarà lui a dover rendere verosimile di essere stato costretto a recarsi nel suo Stato d'origine o di provenienza.

La Segreteria di Stato della migrazione (SEM) potrà anche revocare lo statuto di rifugiato a coloro che hanno attentato alla sicurezza interna o esterna della Svizzera o non hanno rispettato il divieto di viaggiare.

La Sem sarà pure incaricata di esaminare l'integrazione degli stranieri. Dovrà designare terzi che accompagnino l'attuazione di provvedimenti e controllino il rispetto dei criteri legati all'integrazione.

Con 29 voti contro 12 e una astensione, i "senatori" hanno poi deciso di vietare ai rifugiati riconosciuti la possibilità di effettuare viaggi nei Paesi limitrofi al loro. Il timore è che eritrei si rechino in Etiopia per poi recarsi in Eritrea.

Il Consiglio federale aveva rinunciato a questa clausola, molto criticata durante la procedura di consultazione. Oltre ad essere impraticabile è sproporzionata: un rifugiato riconosciuto ha il diritto di viaggiare, tranne che nel suo Paese d'origine, ha ricordato la consigliera federale Simonetta Sommaruga.

Gli Stati hanno poi bocciato due mozioni che chiedevano di non più autorizzare a viaggiare all'estero i richiedenti asilo e le persone ammesse provvisoriamente. Una soluzione più pragmatica può essere trovata nel quadro della LStr, ha sostenuto con successo Pascale Bruderer (PS/AG).

Con con 24 voti contro 13 e 2 astenuti, i "senatori" hanno invece approvato una mozione del consigliere nazionale Gerhard Pfister (PPD/ZG) che chiede di vietare alle persone ammesse provvisoriamente di recarsi nel loro Paese d'origine. Eccezioni sono previste sono in pochi casi.

La LStr adottata oggi contiene anche misure a tutela delle vittime di violenze durante l'esercizio della prostituzione. La riforma estende inoltre l'aiuto al ritorno in Patria anche alle persone ammesse provvisoriamente in Svizzera che non hanno presentato una domanda d'asilo.