(ats) La Confederazione non deve assumersi i costi postali per l'invio dei bollettini di voto per corrispondenza in occasione di consultazioni popolari o elezioni. Devono decidere i Cantoni se intendono pagare o meno, ha deciso oggi il Consiglio degli Stati che ha bocciato per 29 voti a 10 una mozione della consigliera nazionale Yvette Estermann (UDC/LU), già adottata dal Consiglio nazionale.

Al momento, il voto per corrispondenza è gratuito in un terzo circa dei cantoni - AG, AI, BS, GE, GL, OW, SG, ZG, ZH - come anche in alcuni Comuni di altri cantoni.

Per i sostenitori della mozione, il fatto che la Confederazione si assuma i costi di affrancatura sarebbe un contributo, sebbene modesto, a una migliore partecipazione popolare alle votazioni ed elezioni. Uno studio dell'università di Friburgo, ha dichiarato davanti al plenum il "senatore" Raphaël Comte (PLR/NE), giunge alla conclusione che una simile riforma avrebbe un effetto leggermente positivo sulla partecipazione.

Gli avversari dell'atto parlamentare hanno insistito sul fatto che tale ambito debba rimanere di competenza cantonale. Ai Cantoni insomma la libertà di decidere se pagare o meno l'invio delle buste per il voto di corrispondenza. La maggioranza ha tuttavia espresso il desiderio che i Cantoni "sparagnini" cambino presto opinione.