La portata della riforma è stata tuttavia attenuata nel corso dei dibattiti tenutisi nei due rami del Parlamento. La revisione della legge è nata dalla crisi finanziaria del 2008. Talune persone avevano allora perso molti soldi.
Rispondendo anche a una direttiva europea, le nuove leggi avevano quale scopo iniziale quello di rafforzare la piazza finanziaria elvetica tenendo conto degli insegnamenti forniti dalla crisi, nonché di creare condizioni per una concorrenza armoniosa. "Di tutto ciò rimangono però soltanto le briciole", ha deplorato Prisca Birrer-Heimo (PS/LU).
Nulla resta per esempio per aiutare i clienti ingannati a non rinunciare a un processo per mancanza di soldi. Le Camere hanno pure rinunciato a liberare i clienti privati dall'obbligo di versare degli acconti per le spese processuali e di garanzia. I due consigli hanno anche deciso di non voler risolvere la questione degli assicuratori, almeno per il momento. Il tema verrà affrontato durante la revisione della legge sulla sorveglianza.
Lex Raiffeisen
Con 124 voti contro 56 e 4 astenuti, il Nazionale ha invece rinunciato a far pazientare più a lungo le banche cooperative per poter aumentare i loro fondi propri grazie a un capitale di partecipazione sociale. Questa possibilità, descritta a sinistra come una "lex Raiffeisen", è stata integrata nella revisione della legge sugli istituti finanziari.
Non sussistono più divergenze neanche nella legge sui servizi finanziari. La Camera del popolo ha accolto il "compromesso" proposto dai "senatori" per limitare il diritto dei clienti di revocare un contratto bancario siglato per telefono. Gli atti conclusi nel quadro di contratti di prestazioni finanziarie già esistenti non saranno attaccabili davanti alla giustizia.
La sinistra si è battuta invano per una migliore protezione dei consumatori. Il campo rosso-verde avrebbe voluto che il diritto di revoca si applicasse per tutti i contratti inerenti prestazioni bancarie o finanziarie conclusi al domicilio del cliente o per telefono.
La sinistra ha pure chiesto invano che banche e altri istituti siano tenuti a fissare norme minime in materia di formazione e perfezionamento del personale. Seguendo gli Stati, il Nazionale ha abolito queste disposizioni.
Informazioni
I "senatori" hanno invece "capitolato" su altri aspetti del disegno di legge. Hanno per esempio rinunciato ad inserire nella normativa un dovere di diligenza per gli opuscoli informativi di base di due-tre pagine che i banchieri e i gestori patrimoniali dovranno consegnare ai clienti per illustrare loro caratteristiche, costi e rischi di un determinato prodotto.
La Camera dei cantoni si è anche allineata al Nazionale per ciò che riguarda l'inasprimento delle multe legate alle prescrizioni concernenti gli opuscoli e altri fogli informativi di base. L'ammontare dell'ammenda inflitta alle società che non pubblicano il materiale in questione o danno informazioni intenzionalmente false sarà di 250 mila franchi e non "solo" 100 mila.