L'atto parlamentare chiede anche di utilizzare parte del canone per sostenere, in modo indiretto, i media stampati regionali e locali. Anche l'espansione dell'offerta online dei media finanziati col canone (SSR compresa) andrebbe contenuta così da dare "un'opportunità commerciale" agli abbonamenti digitali dei media stampati.
Il governo chiede la bocciatura della mozione per diverse ragioni. Innanzitutto il tetto di 1,2 miliardi è già stato fissato per il periodo 2019-2022. Limitando la pubblicità alla SSR si finirebbe inoltre solo col favorire le emittenti estere.
Circa il sostegno alla stampa scritta, il governo fa notare che mancano le basi legali per concedere fondi prelevati dal canone. Quanto ai contenuti sul web, questi sono già oggi limitati per la SSR e continueranno ad esserlo anche in futuro.
Da parte sua, il Consiglio nazionale (08.00-13.00 e 15.00-19.00) sarà chiamato a pronunciarsi, nel quadro della revisione del diritto della società anonima, su un controprogetto indiretto all'iniziativa popolare "Per imprese responsabili".
L'iniziativa, depositata il 10 ottobre 2016, chiede che le imprese che hanno la loro sede statutaria, l'amministrazione centrale o il centro d'attività principale in Svizzera debbano rispettare, sia nella Confederazione che all'estero, i diritti umani riconosciuti e le norme ambientali internazionali.
Le imprese potranno inoltre essere chiamate a rispondere non soltanto dei propri atti, ma anche di quelli delle aziende che controllano economicamente senza parteciparvi sul piano operativo.
Il controprogetto non va così lontano. In relazione con la responsabilità delle società madri per comportamenti scorretti di società controllate la commissione preparatoria propone fra l'altro di escludere una responsabilità per il comportamento dei fornitori.