(ats) Il Consiglio nazionale ha riaffrontato oggi la questione delle remunerazioni abusive nel quadro della revisione del diritto della società anonima. Nonostante l'accettazione dell'iniziativa popolare di Thomas Minder, l'idea di limitare i bonus non è ancora pronta a far breccia tra i parlamentari.

La cosiddetta "iniziativa Minder" era stata accolta dal popolo nel 2013 con il 67,9% di consensi e attualmente viene applicata tramite ordinanza. La riforma sarà tuttavia meno severa rispetto al testo dell'iniziativa.

Il Consiglio federale aveva dovuto rivedere al ribasso le sue ambizioni e aveva già abbandonato la proposta di limitare i bonus dei manager. La sinistra ha tentato invano di ritornare alla carica proponendo in particolare di obbligare le società quotate in borsa a fissare nei loro statuti il rapporto tra la rimunerazione fissa e quella variabile.

Occorre evitare gli abusi che hanno spinto i cittadini svizzeri ad accettare l'iniziativa, ha sottolineato Corrado Pardini (PS/BE). Ma il Nazionale non lo ha seguito. La Camera del popolo ha pure respinto la proposta di "legare le mani" ai consigli di amministrazione imponendo un rapporto di uno a venti tra la retribuzione più alta e quella più bassa, oppure una limitazione dell'indennità variabile a un quarto dell'indennità di base.

Gratifiche per assunzione

Le società potranno peraltro continuare a concedere gratifiche per un'assunzione. Saranno vietate solo quelle che non compensano uno svantaggio finanziario.

Sarà inoltre sempre possibile prevedere un "paracadute dorato" nei contratti. Un dirigente messo in disparte potrà continuare a ricevere un salario per oltre un anno. Saranno invece vietate le indennità che derivano da un'interdizione di fare concorrenza che non sia giustificata dallo uso commerciale o che superano la remunerazione media degli ultimi tre anni.

Nonostante i tentativi della sinistra, gli azionisti potranno sempre votare anticipatamente sulle remunerazioni variabili dei quadri superiori, ma in questo caso dovranno in seguito votare a titolo consultivo sul rapporto di retribuzione. Si tratta di un'assurdità, ha deplorato Susanne Leutenegger Oberholzer (PS/BL). Ciò condurrà alla costituzione di una riserva che stuzzica gli appetiti e finisce per essere versata, ha avvertito.

Trasparenza limitata

Il Governo ha inoltre abbandonato l'obbligo di pubblicare la rimunerazione di ogni membro della direzione. Lo schieramento rosso-verde ha chiesto invano tale trasparenza. Non saranno precisati né il rapporto tra il salario più elevato e quello più basso dell'impresa, né la quota di un importo complementare votato anticipatamente per i futuri membri della direzione.

Sarà sufficiente il nome degli interessati, ha deciso la maggioranza con 106 voti a favore contro 83, seguendo una proposta di PLR e UDC. Il Nazionale non ha nemmeno voluto che vengano pubblicate le attività esercitate dai membri di istanze dirigenti presso altre imprese. Sarebbe importante saperlo per evitare una lacuna scoperta dopo l'entrata in vigore dell'ordinanza, ha sostenuto invano la ministra della giustizia Simonetta Sommaruga.

Status quo

Le disposizioni dell'ordinanza hanno dimostrato la loro bontà e non è necessario spingersi più lontano, ha giustificato Hans-Ueli Vogt (UDC/ZH). La maggior parte delle aziende vi si è conformata senza problemi. Non occorre chiedere di più e preservare un quadro liberale, gli ha fatto eco la presidente del PLR Petra Gössi (SZ).

Il giro di vite abbandonato dal Consiglio federale dopo la consultazione sarebbe stato più efficace contro gli abusi, ha criticato Leutenegger Oberholzer. Vi sono troppe società che pagano il loro direttore oltre 10 milioni di franchi o che, come Roche, gli versano venti volte di più rispetto al dipendente meno pagato.

Il Consiglio federale ha finito per attenersi il più possibile all'ordinanza, poiché è troppo presto per valutarne gli effetti, ha spiegato Simonetta Sommaruga.

Il dibattito sulla revisione del diritto della società anonima prosegue con l'esame della "vexata questio" delle quote femminile.