Dopo che ieri erano state prese importanti decisioni, in particolare introducendo le cosiddette "quote rosa" nei piani alti dell'economia contro il parere della destra e adottando un controprogetto indiretto all'iniziativa popolare "Per imprese responsabili", stamane la Camera del popolo ha discusso di questioni più tecniche legate ad esempio ai diritti e obblighi degli azionisti e alle deliberazioni dell'assemblea generale.
La sinistra non è riuscita a imporre una maggiore trasparenza. Tutte le misure approvate devono comunque ancora essere avallate dal Consiglio degli Stati.
Registro non pubblico
I detentori di azioni di società quotate in borsa dovrebbero poter iscriversi elettronicamente nel registro delle azioni, ma quest'ultimo non sarà accessibile al pubblico. Nemmeno la lista dei detentori di azioni al portatore e degli aventi diritto economico sarà resa pubblica.
Il Nazionale ha inoltre deciso che gli azionisti delle società non quotate in borsa potranno chiedere informazioni scritte sugli affari al consiglio di amministrazione, ma soltanto se rappresentano almeno il 10% del capitale azionario o dei voti. La sinistra avrebbe voluto fissare tale soglia più in basso, e persino abolirla in caso di richieste che riguardano le indennità dei dirigenti.
Decisioni e nomine
L'assemblea generale prenderà le sue decisioni e procederà alle nomine mediante la maggioranza dei voti attribuiti rispetto alle azioni rappresentate. Sinistra e Governo avrebbero voluto la regola della maggioranza dei voti espressi.
Misure sono pure previste per incitare le società a risanarsi autonomamente al fine di evitare il fallimento. Il cda dovrà sorvegliare e garantire la solvibilità della società, ma non per forza sulla base di un piano di tesoreria. Su richiesta di Hans-Ueli Vogt (UDC/ZH), la maggioranza ha soppresso questa esigenza con 131 voti contro 65.
Infine, la revisione - adottata oggi - dovrebbe facilitare la creazione di una società e la modifica del capitale azionario. In particolare, dovrebbe essere introdotto un margine di fluttuazione del capitale. L'assemblea generale potrà autorizzare il consiglio di amministrazione ad aumentare o ridurre nell'arco di cinque anni il capitale azionario all'interno di una determinata forbice.