Secondo il consigliere agli stati giurassiano, vi sono molte persone - tra cui un quarto dei giovani - che, impossibilitate a pagare i propri debiti, subiscono pignoramenti fino al minimo vitale, venendo di fatto escluse dal sistema economico.
Le conseguenze, a detta di Hêche, possono essere drammatiche: esclusione sociale ed economica, impossibilità di finanziare la formazione dei figli, difficoltà coniugali, difficoltà a ritrovare un alloggio, impossibilità di ritrovare un lavoro. Tale situazione costituisce "un vero e proprio freno al reinserimento sociale delle persone eccessivamente indebitate a carico dell'aiuto sociale".
Secondo il "senatore" socialista, come dimostra la prassi nella maggior parte dei Paesi dell'OCSE le procedure volte a liberare dai loro debiti i creditori non hanno implicato alcun degrado della morale di pagamento, ma hanno in particolare permesso di ridurre l'onere di recupero dei crediti, promuovere l'imprenditoria e massimizzare l'attività economica.
Il reinserimento economico di queste persone permetterebbe, a livello nazionale, di ridurre i mancati pagamenti all'assicurazione malattia e di diminuire i costi sociali a carico delle collettività pubbliche.
Anche la ministra di giustizia e polizia Simonetta Sommaruga si è detto convinta che occorra agire a livello della legge sulle esecuzioni e fallimenti. In un rapporto governativo, ha ricordato Sommaruga, si pensa alla possibilità di dichiarare vincolanti i concordati privati. I debitori potrebbero quindi sanare la propria situazione da soli.
Per i debitori, prigionieri di una spirale dalla quale non sanno come uscire, il Governo propone una procedura di prelievo, accompagnata da un servizio qualificato e seguito dall'azzeramento del debiti rimanenti. Una simile soluzione dovrebbe incitare le persone coinvolte ad abbandonare il più presto i servizi sociali.