(ats) Le revoche delle licenze di condurre dovrebbero essere meglio regolamentate. Come aveva fatto in marzo il Consiglio degli Stati, oggi anche il Nazionale ha sostenuto tacitamente la mozione del "senatore" Andrea Caroni (PLR/AR) affinché la prassi attuale tenga maggiormente in considerazione i diritti dei cittadini.

Per l'appenzellese, un ritiro della patente costituisce una grave ingerenza alla libertà delle persone interessate. Le procedure, spesso lunghe, devono essere accelerate. Secondo Caroni, in fase di accertamento, gli strumenti coercitivi per determinare se una persona è idonea alla guida vengono disposti troppo rapidamente e per un periodo troppo lungo.

La polizia può attualmente ritirare la licenza di condurre senza alcun controllo giudiziario e per un periodo di tempo illimitato. La persona interessata non è inoltre sempre informata sul momento in cui può tornare a guidare.

Termini

Secondo il "senatore" appenzellese, la polizia dovrebbe essere invece tenuta a trasmettere all'autorità competente la revoca della patente entro tre giorni, in modo da limitarne la durata complessiva a dieci giorni. La persona interessata dovrebbe inoltre essere informata sulla possibilità di riprendere il volante qualora l'autorità non abbia ordinato un ritiro preventivo della patente in questo lasso di tempo.

Infine, la persona avente diritto deve avere la possibilità di provare all'autorità, prima della scadenza del termine, che il motivo del ritiro non sussiste più.

L'autore della mozione chiede infine che gli accertamenti di laboratorio quali analisi del capello o del sangue possano essere effettuati e considerati validi non solo presso un istituto disposto dall'autorità di revoca, ma presso tutti i laboratori riconosciuti.